Ieri mattina mi sono alzata alle sette, come al solito, e dopo aver fatto il bagno, lavato i denti, fatto colazione ho iniziato a lavorare e mi sono fatta le mie
consuete dieci ore. Nella pausa pranzo ho mangiato come di
consuetudine velocemente, ho riattaccato tre piastrelle dello zoccolo del muro esterno di casa mia.
Ho mischiato cemento al colore del muro e l'ho colato fra le fessure che si erano create nello staccarsi. Ho utilizzato, come è
consuetudine fare in questi casi, una spatola e ho impiegato circa mezz'ora e poi via al lavoro fino alle otto di sera. Ho cenato con una fetta di cocomero e di corsa ho ridato una mano di colore sul muro, sono andata nell'orto a raccogliere le melanzane per fare la mussaka, ricetta che ho letto dal blog "chiacchere e pasticci", ho degli ospiti questa sera. Alle otto e quaranta rientro in casa e mi metto a preparare la pietanza per sette persone. Uno scambio di sms con mio figlio mi ridà vigore e mi mette il cuore in allegria. Presto che è tardi ....! Alle undici finisco di assemblare tutti gli ingredienti nella teglia e inforno per quaranta minuti.
La telefonata del mio lui, che è
consueto fare ogni sera, dal lavoro, e ritornerà alle 4, mi fa sentire in compagnia. Intanto che cuoce preparo un cosciotto d'agnello per mio suocero che oggi arriva a casa dal mare, e siccome è vedovo e solo ed ha novant'anni, gli faccio trovare la pappa pronta. Preparo il cosciotto, metto le erbe aromatiche, arrostisco sfumo il tutto con la birra e lascio sobbollire. Sono le undici e trenta di sera, ancora un quarto d'ora e la mussaka è pronta! Cosa faccio in questo quarto d'ora? Vado a fare il bagno e mi metto il pigiama. Ritorno in cucina esattamente un quarto d'ora dopo e spengo il forno, faccio raffreddare le ventole per dieci minuti intanto metto fuori il cane. Presto che è tardi...!! Mi dico, perchè domani devo lavorare, la ditta mi ha chiesto un impegno prima di chiudere per le ferie...dire di no? E' mia
consuetudine dire quasi sempre di si.
Sono le ventitre e cinquantacinque e sono pronta per coricarmi. Mezzanotte, come cenerentola, sono nel letto e penso soddisfatta a quello che ho fatto. <<Domani viene mio suocero a mezzogiono ed ho tutto pronto, domani sera ho Marcolino e i suoi genitori a cena. Marcolino è magrolino ma apprezza moltissimo il buon cibo e suo papà, un omone enorme, mangia con gli occhi chiusi per ascoltare meglio il sapore. Sicuramente apprezzeranno la nuova pietanza. Sono soddisfatta>> Chiudo gli occhi e prendo sonno pensando, come sono
consueta fare, alle persone che ho nel cuore e sperando di non averne trascurato nessuna.