domenica 3 luglio 2011

leggenda bolognese

Secondo la leggenda bolognese, le famose e rinomate tagliatelle sarebbero state inventate nel 1487 dal bolognese  Zefirano, un cuoco fomoso, tanto da essere al servizio personale di Giovanni II di Bentivoglio: fù proprio in occasione del matrimonio di Lucrezia Borgia che passando da Bologna nel viaggio verso Ferrara, al fine di sposare il Duca di Ferrara, Alfonso I d'Este, per preparare la pasta ebbe come ispirazione i biondi capelli della nobil donna, dando cosi vita al mito delle tagliatelle bolognesi. In realtà è soltanto una leggenda inventata dall'illustratore e umorista bolognese Augusto Majani nel 1931, per donare un tocco di fantasia a questa prelibatezza nostrana.


«Fate una pasta d'ova e di farina,
E riducete rimenando il tutto
In una sfoglia, ma non troppo fina,
Uguale, soda e, sul taglier pulito,
Fatene tagliatelle larghe un dito.
Che farete bollire allegramente
In molt'acqua salata, avendo cura
Che, come si suol dir, restino al dente;
Poiché se passa il punto di cottura
Diventan pappa molle, porcheria,
Insomma roba da buttarla via.
Dall'altra parte in un tegame basso,
Mettete alcune fette di prosciutto
Tagliato a dadi, misto, magro e grasso;
Indi col burro rosolate il tutto.
Scolate la minestra e poi conditela
Con questo intinto e forma, le tagliatelle
sono a questo punto pronte da servire.
Questa minestra che onora Bologna
Detta la Grassa non inutilmente
Carezza l'uomo dove gli bisogna,
Dà forza ai muscoli ed alla mente
Fa prender tutto con filosofia
Piace, nutre, consola e così sia.»

(Lorenzo Stecchetti)

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