Cari amici e lettori de "Il peccato veniale", senza troppo rumare abbiamo deciso, cosi quasi senza volerlo, assieme a Galadriel, di aprire una categoria dedicata esclusivamente all' amicizia, si ma quella vera! Quella che senza interessi egoistici e senza pretendere nulla in cambio, insomma un'amicizia che soltanto creature dal cuore e dall'anima pura sanno dare; Totò (Antonio De Curtis), in una scena dei suoi indimenticabili film, disse: Più conosco l'essere umano e più sento di amare gli...Animali!
Balto, era un cane Siberian Husky, nato approssimativamente nel 1919 e morto il 14/03/1933, appartenente a un certo Leonhard Seppala (di origine norvegese). Vinse tutte le più grandi corse di cani da slitta col suo inseparabile amico Togo. Le sue gesta fecero si che venisse realizzato nel 1995 anche un film d'animazione, diretto da Simon Wells e prodotto da Steven Spielberg, che narra solo in parte la sua mitica, inimitabile, storia. Ciò che lo rese famoso fù quando nel Nel 1925, per l'esattezza il 19 gennaio, nella città di Nome, in Alaska, scoppiò...
una virulenta epidemia di difterite, senza che ci fosse l'antitossina sufficente per curare tutti coloro che nè venivano colpiti (la scorta, avuta nel 1918, era finita l'estate precedente e la richiesta di nuove unità non arrivò a Juneau a causa della chiusura del porto per ghiaccio). Per ovviare al problema si decise di utilizzare il metodo consueto che, da sempre era utilizzato per trasportare la posta: i cani da slitta. Venne messa sù una staffetta di venti mute di cani da slitta che si addossarono il compito di trasportare l'antitossina da Nenana a Nome, distanti seicento miglia: cominciò cosi, con il cuore gonfio di speranza la corsa contro il tempo, partì un certo Edgar Bill Shannon che fece 52 miglia fino a Tolovana, dove una squadra fresca comandata da Edgar Kalland prese l'antitossina e la portò fino a Manley, il quale percorse 31 miglia, venne poi il turno di Green con 28 miglia fino al lago Fish dove si trovava Johnny Folger che fece 26 miglia fino a raggiungere Sam Joseph che passò il testimone a Titus Nikotai dopo 34 miglia. Nikotai fece 24 miglia, poi Dave Corning con 30 miglia, poi Hewnry Pitka sempre con 30, McCarty 28, Edgar Noller 24, George Noller (il fratello) 30, Tommy Patsy 36, l'indiano Koyokuk 40, Victor Anagick 34, Myles Gonagnan 40. Arrivò il turno di Leonhard Seppala, il guidatore più abile dell'Alaska che con il suo cane Togo (leader di Seppala da ben sette anni), il più veloce della zona, fece ben 91 miglia da solo, anche se ne avrebbe dovuto fare molte di più (all'incirca 150) se non avesse tagliato attraverso la pianura Norton, dove il ghiaccio era particolarmente sottile. Continuò Charlie Olson con 25 miglia e qui fu la volta di Gunnar Kaasen , che trasportò il prezioso carico per le restanti 53 miglia con l'altro cane di Leonard Seppala, che il proprietario considerava buono solo per portare la posta per brevi tratti: Balto, che con grande cuore, a dispetto di ogni diffidenza, arrivò in città il 2 febbraio 1925. L'antitossina aveva percorso 674 miglia in circa 127 ore e mezzo (poco più di cinque giorni) con una temperatura media di 40 gradi sotto zero (arrivò infatti congelata), i normali corrieri lo facevano in 25 giorni. e tutto ciò soltanto al gran cuore generoso dei cani citati precedentemente.
Balto, per il solo e semplice fatto di entrare a Nome, fu onorato con un cortometraggio girato nello stesso anno (Balto's race to Nome, era il titolo, e correva l'anno 1925, 30 minuti circa durava, dove peraltro la parte di Balto fu notevolmente amplificata) e con una statua nel central park di New York (1927, di Frederick George Roth, noto scultore animale di quell'epoca). Balto e Kaasen fecero anche un giro negli Stati Uniti dove ricevettero elogi da chiunque. Ma Seppala non si demoralizzò: sapendo che erano stati lui e il suo fido Togo a fare la parte più impegnativa, ottenne un riconoscimento ufficiale (grazie anche all'interessamento dell'amico Roald Amundsen, famoso esploratore artico) e si diresse con il suo fedele amico Togo a fare lo stesso giro di Kaasen, mentre quest'ultimo tornò in Alaska dopo aver venduto tutti gli otto cani (non sette, come qualcuno pensa).
Di Kaasen non si ebbero più notizie, ma per quanto riguarda Balto e compagni furono acquistati da un uomo senza cuore di cui non sappiamo a tutt'oggi il nome, che poteva essere tutto tranne un amante degli animali. Per fortuna furono notati da George Kimble che li trovò incatenati in un luogo buio e maleodorante, in pessima salute, maltrattati e costretti ad esibirsi in un locale da quattro soldi. Kimble, però non aveva i 2000 $ necessari per comprarli e doveva trovare i contanti in due settimane. Pensò d'organizzare una raccolta di beneficenza attraverso la radio per commuovere i cuori di quanti avevano beneficiato del sacrificio di quegli eroi e riuscì a trovare il danaro in tempo raccogliendoli financhè nelle scuole; Balto aveva salvato dei bambini ed ora dei bambini con il cuore pieno di gratitudine, avevano salvato Balto. Kimble li portò quindi nello zoo di Brookside a Cleveland, curati dal dottor Powell. Cieco, sordo ed artritico Balto si è trascinato fino all'età di 14 anni, morendo il 14 marzo del 1933; Togo morì a 16 anni. Una curiosità: non doveva essere Balto a compiere l'ultimo tratto, ma un altro cane di cui si è perso il nome, solo che Kaasen trovò l'ultima muta addormentata e quindi decise di proseguire. In realtà si dice (anche se le voci non sono fondate, e non lo sapremo mai con certezza) che Kaasen volesse la fama tutta per se.
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