giovedì 7 luglio 2011

la paura dell'abbandono

Come Peck affronta la paura dell'abbandono.
Riprendiamo da Qui
 I figli di genitori amorevoli e premurosi avranno dunque la fortuna di affrontare la vita muniti non solo di una ben radicata consapevolezza del proprio valore ma anche del profondo e prezioso senso di sicurezza. Tutti i bambini vivono nel terrore di essere abbandonati, e con ragione. Questo terrore inizia verso i sei mesi, non appena il bambino è in grado di percepirsi come individuo separato dai genitori. Per il bambino l'abbandono, dalla parte dei genitori, equivale alla morte. Di solito i genitori, anche se sotto altri aspetti incompetenti o insensibili, avvertono istintivamente questo timore del bambino e cercano perciò di rassicurarlo in vari modi <<Mamma e papà torneranno presto>> ; <<Mamma e papà non si dimenticano di te>> ; << Mamma e papà non ti lasciano solo>>. Se queste parole sono accompagnate dai fatti, mese dopo mese, anno dopo anno, giunto alle soglie dell'adolescenza il bambino si sarà ormai liberato del proprio terrore e sarà anzi convinto che il mondo è un luogo sicuro dove se occorre è facile trovare protezione. Con questa intima certezza il bambino è libero di rinviare la gratificazione, di qualsiasi genere essa
sia, in quanto sa che l'occasione gratificante è sempre pronta a presentarsi solo che lui lo desideri.
Altri bambini non sono così fortunati. Molti anzi sono quelli che vengono separati dai genitori durante l'infanzia, per negligenza per decesso dei genitori per abbandono o semplicemente per disinteresse. Vi sono addirittura dei genitori che per imporre più facilmente il loro volere usano minacciarli in modo più o meno diretto d'abbandono. In poche parole usano dire ai figli<< Se non fai come ti dico non ti vorrò più bene e ti lascerò per strada.>> Questi genitori che all'amore antepongono il controllo e il dominio, fanno dei propri figli degli insicuri. Tutti questi bambini abbandonati materialmente o psicologicamente, entrano nell'età adulta convinti che il mondo sia un luogo ostile e pieno di pericoli, e si guardano bene di rinviare qualsiasi gratificazione futura, in quanto per loro il futuro è sempre incerto. Per concludere, affinché i bambini imparino a rinviare la gratificazione è necessario fornire loro un modello di autodisciplina e aiutarli a rendersi conto del proprio valore e ad aver fiducia nella vita. Questi beni si acquisiscono soltanto grazie all'autodisciplina all'amore dono più grande che un padre e una madre possano fare ai propri figli.
La prossima settimana tratteremo la “responsabilità”. Alla prossima dunque...

Nessun commento:

Creative Commons License
This work is licensed under a Creative Commons Attribution 3.0 Unported License.