Le chiese contemporanee, certamente vivono in un momento di grande incertezza e confusione e questo è un dato di fatto incofutabile. In Italia, partendo dagli anni '70, speculando su di una falsa idea moderna, la struttura intesa come chiesa è stata maldestramente invischiata con le più stravaganti tipologie: dal capannone alla piscina, da una nave spaziale al supermercato, insomma chi più ne ha più ne metta, fino ad arrivare ad una disarmante e fuorviante Babele.
La chiesache è non sembra più trasemettere suoni e concetti richiamanti alla armonia, alla beltà, e cosi facendo ha con il passare del tempo generato un'evidente disagio, nonostante la nostra storia sia contornata ed anche riccamente di meravigliose architetture! [...]
Sin dagli albori l'essere umano a sempre sentito la necessità di credere in qualcosa di soprannaturale, di qualcuno al di sopra di chiunque che potesse decidere con benevolenza oppure con severità ogni azione compiuta dalla sua creatura.
Chiaramente questa credenza ha portato l'essere umano a rendere onore e gloria, nonchè riverenza e sacrifici propiziatori al fine di accattivarsi il favore dei propri dei oppure del proprio dio: e cosa di meglio ci può essere che creare delle congregazioni, dei gruppi che riuniti insieme in luoghi resi sacri per
l'occasione, possano adorare e lodare la propria divinità?
Ecco nascere la necessità di creare edifici atti ad ospitare queste attività, adibire questi edifici e farli diventare una Chiesa!
Gli archeologi ultimamente hanno ridato alla luce due chiese molto antiche nel Perù settentrionale, risalenti più o meno al 2000 a.C. Se questa data dovesse essere confermata, si tratterebbe delle chiese più antiche finora mai trovate.
Le chiese sono stati rinvenute adiacenti al villaggio di Jaén, in un posto noto come Monte Grande e San Isidro, usati in precedenza per l’agricoltura e persino come discarica.
Secondo l'opinione dell’archeologo peruviano Quirino Olivera, le chiese possono essere associate alla cultura Bracamoros, una sorta di "confederazione" di gruppi tribali dell’Amazzonia che si stanziò nell’odierno confine tra Perù ed Ecuador. [...]
Ci sono donne che dovremmo ricordare. Sono donne che hanno cambiato parte del mondo, che hanno avuto il dono prezioso dell'altruismo, il coraggio di difendere la vita qualsiasi colore fosse.
Questa storia racconta di un personaggio magico quasi fiabesco tanto è bello, tuttavia è una storia vera con personaggi veramente esistiti.
Irena Sendler nacque nel 1910 a Varsavia in
Polonia. Il padre, Stanisław Krzyżanowski, era medico; egli
morì di tifo nel febbraio 1917, avendo contratto la malattia mentre
assisteva ammalati che altri suoi colleghi si erano rifiutati di
curare. Molti di questi ammalati erano ebrei: dopo la sua morte, i
responsabili della comunità ebraica di Varsavia si offrirono di
pagare gli studi di Irena come segno di riconoscenza. Pur essendo di
confessione cattolica, la ragazza sperimentò fin dall'adolescenza
una profonda vicinanza ed empatia con il mondo ebraico.
All'università, per esempio, si oppose alla ghettizzazione degli
studenti ebrei, e come conseguenza venne sospesa dall'Università di
Varsavia per tre anni.
Terminati gli studi, cominciò a
lavorare come assistente sociale nelle [...]
Pensieravo a quanto sia dura e difficile vedere prosperare chi non merita, osservare la serenità di chi non versa una goccia di sudore per portare il "pane a casa", anzi sputa sul piatto da dove sta ingurgitando! Credo sia un'errore, ho ragione di credere sia abominevole. Eppure prosperano!
Persone povere di spirito e di intelletto, uomini e donne che vivono nella loro ipocrita falsa realtà, dove tutto e tutti si perdono nel caos della formale quotidianità.
Esseri senza nerbo, senza una sola misera goccia di sangue che scorre nelle loro vene otturate come tubi dei sanitari ostruiti dal calcare e dalla sporcizia della loro inutile esistenza: ma qualcosa non torna! Eppureprosperano, evitano tutti i controlli, gli gira ogni cosa per il verso giusto. Che sarà mai? Sarà per caso che il "cattivo" debba avere la meglio sul "buono"? Il "male" dovrà superare il "bene"? L'onestà sulla disonestà?[...]
Questo post lo condividiamo dal blog lospecchiodelpensiero Preghiamo i nostri lettori di riflettere sull'articolo e condividere se lo ritengono opportuno.Grazie. In5D: La Palestina ama Israele, ama l’Iran, ama…
Mentre
le tensioni mondiali stanno raggiungendo il punto di ebollizione, la
gente dei paesi che sono potenzialmente in guerra tra loro si uniscono
all'unisono in amore amore contro l'imminente scenario di Terza Guerra
Mondiale.
Il
movimento è iniziato quando un israeliano ha mostrato il suo amore per
il popolo iraniano. In cambio, gli iraniani hanno mostrato il loro amore
per gli israeliani. Appena il video diffuso in tutto il mondo, altri
paesi hanno mostrato il loro sostegno per la pace nel mondo e per
l'amore sia al popolo israeliano e iraniano.
Ora,
ogni paese sta mostrando amore e compassione per gli altri in un
movimento virale contro i crimini di guerra contro l'umanità che servono
solo ai secondi fini dei leader mondiali a scapito dell'amore e del
prendersi cura dei cittadini che si oppongono alla guerra, la tirannia e
l'oppressione.
Basta
guardare le foto seguenti, si può sentire l'amore e la giusta
intenzione, di queste persone. Se siete come me, queste immagini sono
potenti abbastanza per portarvi a lacrime d'amore.
Vi
prego di condividere questo articolo in lungo e in largo. Mentre i
media di regime vogliono farci credere che ci odiamo. Questo dimostria
il contrario.
Moshe Dayan:
Se vuoi fare la pace, non parlare con i tuoi amici. Parla con i tuoi nemici.
Agatha Christie:
Si rimane con la sensazione orribile ora che la guerra non risolve nulla, che vincere una guerra è tanto disastroso quanto perderla.
Alex Noble:
Se sono stato utile, se ho visto più natura e essenza del bene ultimo, se mi sono ispirato a raggiungere orizzonti più ampi di pensiero e di azione, se sono in pace con me stesso, è stata una giornata di successo.
Andre Trocme:
Tutti coloro che affermano l'uso della violenza ammetterlo è solo un mezzo per raggiungere la giustizia e la pace. Ma la pace e la giustizia sono la non violenza ... il fine ultimo della storia. Coloro che abbandonano la non-violenza non hanno il senso della storia. Piuttosto stanno bypassando storia, congelando la storia, tradendo la storia.
Dorothy Thompson:
La pace deve essere creata, in modo da essere mantenuta. E' il prodotto della fede, della forza, dell'energia, della dedizione, della simpatia, della giustizia, dell'immaginazione e il trionfo del principio. Non sarà mai raggiunta da passività e immobilismo.
Dorothy Thompson:
La pace non è l'assenza di conflitto, ma la presenza di alternative creative per rispondere al conflitto - alternative alle risposte passive o aggressive, alternative alla violenza.
H. H. il Dalai Lama:
Io credo che per affrontare le sfide del nostro tempo, gli esseri umani dovranno sviluppare un maggior senso di responsabilità universale. Ognuno di noi deve imparare a lavorare non solo per se stesso, la propria famiglia o la propria nazione, ma per il beneficio di tutta l'umanità. Responsabilità universale è la chiave per la sopravvivenza umana. E' il miglior fondamento per la pace nel mondo.
Jimi Hendrix:
Quando il potere dell'amore supera l'amore del potere, il mondo conoscerà la pace.
Martin Luther King, Jr.:
Un giorno dobbiamo arrivare a vedere che la pace non è solo un obiettivo lontano da cercare, ma che si tratta di un mezzo attraverso il quale si arriva a questo obiettivo. Dobbiamo perseguire fini pacifici con mezzi pacifici.
Oscar Romero:
La pace non è il prodotto di terrore o paura.
La pace non è il silenzio dei cimiteri.
La pace non è il risultato silenzioso di repressione violenta.
La pace è il generoso, tranquillo contributo di tutti per il bene di tutti.
La pace è dinamismo. La pace è la generosità.
E' il diritto ed è il dovere.
Ralph Waldo Emerson:
Le vittorie reali e durature sono quelle di pace e non di guerra.
Thomas Jefferson:
L'attenzione della vita umana e la felicità e non la loro distruzione sono l'oggetto primo e unico di un buon governo.
William Ury:
Tendiamo a pensare che il problema sia che gli esseri umani hanno la tendenza naturale a uccidere, ma nel bel mezzo di una guerra calda, la seconda guerra mondiale, una "guerra buona", per così dire, l'esercito americano si è sorpreso nell'apprendere che almeno tre su quattro fucilieri che sono stati addestrati a uccidere, non riuscivano a premere il grilletto quando vedevano di fronte a loro la persona che gli avevano ordinato di uccidere. Questa resistenza interna alla violenza è un segreto ben custodito.
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Da poco scomparso Carlo Rambaldi, precisamente a Lamezia Terme il 10 agosto 2012. Nato a Vigarano Mainarda, 15
settembre 1925
Diplomato
geometra, laureatosi all'Accademia di belle arti di Bologna, frequenta gli ambienti cinematografici in Italia nel 1956
quando realizza un drago lungo ben sedici metri, Fafner, per il film
Sigfrido diretto da Giacomo Gentilomo e continua lavorando per
registi quali Mario Monicelli e Marco Ferreri, in La grande
abbuffata, Pier Paolo Pasolini e Dario Argento, per il quale
contribuì a realizzare gli effetti speciali di Profondo rosso nel
1975.
L'incontro con la grande produzione cinematografica americana
di Hollywood gli permetterà di affinare le sue abilità nella
meccatronica (effetti speciali ottenuti con l'unione di meccanica ed
elettronica).
Rambaldi ha vinto l'Oscar per i migliori effetti speciali per ben tre
volte: il primo arriva con King Kong di John Guillermin del 1976, per
il quale crea un pupazzo di 12 metri. Il robot gigante in realtà
è stato usato pochissimo, nella maggior parte delle inquadrature
dove si vede il gorilla nella sua interezza, in realtà è Rick Baker
con un costume. Realizza anche il braccio meccanico a grandezza
naturale di King Kong usato per le riprese ravvicinate con
Jessica Lange e alcune maschere in grado di esprimere le più comuni
emozioni indossate da Rick Baker con il costume da King Kong;
successivamente nel 1979 per Alien di Ridley Scott contribuisce,
insieme a Hans Ruedi Giger, all'ideazione della creatura aliena
divenuta poi celebre; nel 1982 crea il suo capolavoro, commuovendo
il mondo intero con il protagonista di E.T. l'extra-terrestre di
Steven Spielberg.
Ieri era il compleanno del mio lui. Siccome cadeva di domenica, ne ho approfittato per fare una cenetta in casa con amici e far festa. L'undici novembre, qui nella nostra zona, abbiamo la tradizione di festeggiare con castagne cotte in tutti modi e con i prodotti ricavati dal mosto d'uva: saba, vino nuovo, vin brulè. Per il dolce ho fatto un montblanc, e ho pensato di postarvi la ricetta che è semplicissima, a parte sbucciare tutte le castagne che un po' scocciante lo è.
Ingredienti: 1 kilo di castagne- 5 cucchiai di zucchero. 1 bicchiere di latte- 1 lt di panna liquida da montare- 1 etto di zucchero a velo.
Procedimento: incidete la buccia delle castagne con un taglietto, un pugnetto di castagne alla volta le mettete in acqua bollente per 2 minuti e sbucciatele, ripetete l'operazione fino ad esaurimento. Lessate le castagne nel latte e quando saranno cotte aggiungete lo zucchero lasciando bollire finchè si scioglie. Lasciate raffreddare e passate le castagne cotte con lo schiaccia patate su di un vassoio. Formate un monticello e ricoprite con abbondante panna che avrete montato con lo zucchero a velo. Con una forchetta fate delle striature sulla panna, per docorazione, a spirale, oppure come la fantasia vi suggerisce. ( una versione più gustosa la otterrete se durante l'operazione di schiacciamneto delle castagne, a meta composizione del monticello, metterete un po di marmellata di mirtilli e qualche pezzettino di cioccolata, ricoprite con le castagne schiacciate e poi la panna)
Stanco di pagare una tassa che il mio cuore mi supplica di non dare.
Tanti volti, veri o falsi, nascosti e ben protetti da un'ipocrita verità
che mai nessuno contrastare oserà!
Raggi di sole, soffi incantati, ringraziamenti ben accettati. Merletti e regali, tanti premi chissà come mai meritati e bacetti a non finire, per strisciare fino a fare svenire! Sono stanco, di qualunquismi e modus operandi
conformismi ormai fin troppo allarmanti.
"Sono strano lo ammetto, e conto più di un difetto, ma qualcuno lassù
mi ha guardato e mi ha detto: IO ti salvo stavolta come l'ultima volta!
Quante ne vorrei fare, ma poi rimango fermo, guardo la vita in foto è già arrivato un'altro inverno... " (Tiziano Ferro)
Ma nessuno mai mi piegherà a fare, dire, ed agire come mai la mia anima mi permetterà.
Solo sono e sempre lo sarò, ma come fan tutti mai farò!
In un epoca molto lontana, in Valle D Aosta erano solite le famiglie riunirsi e stare insieme, trascorrendo felicemente del tempo (Veglia`).
Contemporaneamente si approfittava per terminare i lavori e le necessita`che la vita di allora esigeva. Verso il secolo scorso alcune famiglie di Roisan si ritrovarono in una stalla in Franzione di La Cretaz accanto alla casa parrocchiale per trascorrere il Veglia`come sempre accade quando arrivava l`autunno e l`inverno per via delle giornate piu`lunghe.
Avevo postato, inizialmente, questa immagine soltanto per esprimere il mio compiacimento alla riconferma di Obama a presidente degli Stati Uniti d'America. Ma penso che chi passa di qui abbia piacere di sapere il perchè mi piace Obama:
Per esclusione! Non mi piace Romney, secondo il mio modestissimo parere se ne frega delle minoranze anzi dice che, non avendo reddito non pagano tasse e quindi non occupiamocene.
Obama è un salutista, un ambientalista e gli stà a cuore smettere di inquinare e avvelenare gli americani ed è favorevole all'energia alternativa.
E' contro agli armamenti, vorrebe diminuire le armi e le guerre, e questo me lo fa non soltanto piacere, ma me lo fa AMARE.
Non vorrebbe più che una bambina di 10 anni muoia per una leucemia curabilissima ma troppo costosa per il padre, che non solo deve perdere la figlia (che ha già perso!) ma deve convivere con il senso di colpa per non aver avuto abbastanza denaro per salvarla e si sentirà responsabile della morte della figlia. Per questo ed altri motivi, Obama vuole una sanità pubblica, i bambini non devono morire sono il futuro di un popolo.
Sta con le minoranze, con le differenze, sta con i popoli.
Da ultimo, un mio vezzo: E' NERO e questo riscatta in minima parte tutta la sofferenza subita da quella razza dagli "Americani democratici bianchi".
Questo è un mio vecchio post che ogni tanto vorrei riproporre per invitare chiunque passi di qui ad AMARE
"Leggendo quà e là per i blog amici, ho letto con quanto entusiasmo i giovani si apprestano ad affrontare il futuro.
Ricordo
io giovinetta, con la testa piena di idee con la spinta di un razzo
volevo fare tutto e subito. Quante delusioni quante cantonate quante
discese giu nel barile fino a raschiare il fondo! Poi le risalite, con
l'energia al massimo ad affrontare di nuovo il drago a combatterlo e
uscirne ferita ma a volte anche vittoriosa. Piccole vittorie, che ti
ripagavano di tutto lo sforzo fatto e mi sentivo padrona del mondo tanto
da volerlo cambiare... e poi il mondo ha cambiato noi. Una cosa non mi ha mai deluso l'AMORE. L'amore in se l'amore in me, l'amore come motore dei miei atti quotidiani. Amavo
lavorare, amavo leggere, amavo occuparmi delle persone care, amavo i
miei animali, amavo occuparmi delle mie piante, vederle crescere per me
era amore fatto materia. Amavo vivere una realta spirituale, dove l'amore prende forma e colore e si dipinge sulle pareti dell'altrove. Amavo
e amo tutt'ora tutto questo e sono felice. Ecco è valso veramente la
pena coltivare questo sentimento dentro al mio cuore ed è stato bello
viverlo. Vorrei che la nuova generazione, immersa nel consumismo
materiale della modernità, trovasse un attimo di tempo per coltivare
dentro di se il SEME dell'amore per se stessi e per tutto ciò che Dio ci ha creato attorno."
Gae Aulenti, ovvero Gaetana Aulenti, nacque aPalazzolo dello Stella, il 4 dicembre 1927. Senza altro una donna che a donato tutto il suo fascino e stile inconfondibile all'architettura, riscrivendone il design, oltre ogni confine. Certamente una dei protagonisti del nostro tempo! L'Italia che fa parlar bene di se.
Gae Aulenti, nacque in provincia di Udine, si laureò in architettura al Politecnico di Milano nel 1953, dove ebbe l'abilitazione ad esercitare la professione di architetto.
Gae matura le sue vedute ed il suo stile come architetto nella Milano degli anni '50, anno in cui l'architettura italiana è alla ricerca storico culturale del recupero dei valori architettonici del passato e dell'ambiente costruito esistente.
Queste due linee di pensiero architettonico avevano trovato il proprio naturale sviluppo prima del neorealismo, per poi concretizzarsi verso la fine,degli anni '50 nella nuova corrente del Neoliberty. Ed è proprio di questo percorso che Gae Aulenti entra a fare parte integrante, ponendosi come reazione al razionalismo. [...]