domenica 29 settembre 2013

L’ultimo mio sorriso

L'ultimo mio sorriso










Apparve come suono freddo, d’ira, nulla di più.
Pare che a sentirlo
sia soltanto io!
Niuno a spartire con me, questa paura.
Chiedo aiuto…supplico conforto!
Mi volto da ogni dove, ma nulla v’è per me.
Eccola arrivare, la sola mia compagna
sempre fedele, nonostante io…ancora LEI!
Canta mia tetra amica, il canto profano
della mia disperazione, famelica amazzone,
signora della mia inutilità.
Mi invade, mi possiede, mi sussurra,
mi promette la sua pace.
Poi torna e regali d’illusioni,
che oggi cantano, ma domani mi urleranno…
“V’è un sol modo per trovare ciò che cerchi!”
Verbi acri, come lamine ammaestrate dalla
Castalia disgrazia in quel macabro teatro della vita.
Quanta beltà ornava le parole di quel finto
mentore, che all’udire il mio pianto, portava
consolazione?
Scilla e Cariddi appaiono a me,
razza meticcia, che in accordo con Mongibello scrivono
le loro strofe! Lamento caldo seppure bagnato,
lascia il suo amaro in bocca.
Sarei felice, si, ma dove, in quale vita?
Niente più stelle, nessuna luna più a cantare per me,
non più uva per stillare il mio inebriante vino.
Sguardi distratti se ne approfitteranno,
e guarderanno me, rubando la mia insana ingenuità,
mentre mi spegnerò, lentamente, portandoti nel cuore come l’ultimo mio sorriso.

Crema di limone siciliano

Sono stata in vacanza in Sicilia per il secondo anno. Anno scorso feci una crema di limone, con i buonissimi limoni siciliani, da offrire ai vicini di casa e agli amici. Piacque così tanto che quest'anno me ne hanno commissionato 4 litri. Sono stata in Sicilia a fare la crema di limone ai siciliani....!!!!


Sono molto parsimoniosa in cucina, non butto via nulla, riciclo l'impossibile!
E con la buccia del limone, che sta nell'alcool per 48 ore, ho fatto due dolcetti che assemblati insieme alla crema di limone, ho presentato alla fine di una pranzo con amici cari ed ha avuto un seccesso notevole tanto che tutti gli astanti mi hanno chiesto la ricetta. Mentre tutti loro festeggiavano e brindavano con la crema di limone, io scrivevo la ricetta a tutti.
Come non condividerla con voi?

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Crema di limone
Imgredienti: 500gr. di alcool a 90°- 300gr. di zucchero- 1 litro di latte intero- la buccia di 8 limoni di Sicilia.
Preparazione:
Togliere la buccia di limone, solo la parte gialla con appena un po' di bianca (i limoni siciliani non  sono amari) e metterla a macerare per 48 ore nell'alcool.
Passato quel tempo, mettere a bollire il latte con lo zucchero, per 5 minuti. Una volta raffreddato, unite l'alcool colando con un colino fine. Mettete in una bottiglia di plastica, riponete in frizer per due ore e ogni quarto d'ora agitate la bottiglia. Ritirate dal frizer e mettete la crema in bottigliette di vetro di vostro gusto...e...cin cin!
NON BUTTATE VIA I LIMONI PRIVI DI BUCCIA!!!
Fatene una limonata con due arance spremute e un po' di zucchero a piacere, in una bottiglia di acqua frizzante (o liscia) da un litro e mezzo. Riponetela nel frigo si conserverà per una settimana. Glu...glu..dissetante!!!
NON BUTTATE VIA LE BUCCE DEI LIMONI MACERATE NELL'ALCOOL!!!!
Passatele nel mixer e tritatele finemente. Conservatele in una scatola a chiusura ermetica. Riponetela in frigo o frizer, si conserveranno per tanto tenpo.
Con queste bucce ho fatto una tortina buonissima con: 3 etti di farina,due etti di zucchero,2 uova, 80gr. di burro, un po di latte, una bustina di lievito e 4 cucchiaiate di buccia di limone usate per la crema.
mescolate zucchero farina e lievito, aggiungete uova latte burro e buccia del limone. Mescolate energicamente, foderate uno stampo tondo, ovale, quadrato..a vostro piacere, con della carta forno. Versate l'impaso livellatelo bene, cospargete di zucchero e infornate per mezz'ora a 180°. Una fettina con la crema di limone sopra e una spolverata di zucchero a velo, gnam...gnam...che buona!!!
Alla prossima ricetta vi posterò il tris assemblato, che mi ha fatto fare un a splendida figura con gli ospiti.

Grazie alle noccioline

Una passeggiata nei campi ed ecco che vedo per terra tante piccole perle dorate, le noccioline!!
Ne vado matta, ne mangerei fino all'indigestione. Con questo frutto di fine estate, si fa una crema buonissima che io uso nelle crepes con aggiunta di un liquore al caffè e una pallina di gelato alla vaniglia....mmmh che delizia!


venerdì 27 settembre 2013

Trip eroe sconosciuto

Trip eroe sconosciuto


Una notizia trovata cosi...per caso mentre sfogliavo quasi annoiato e stanco i pur interessanti e lodevoli post condivisi su google+, quando la mia attenzione viene diretta verso una foto come tante che ha come protagonista un cane!
Non un cane qualunque (come se i cani siano esseri "qualunque", figurarsi! Mica sono esseri umani...) ma un cane dallo sguardo stanco, sfinito, ansimante come stremato da un'azione, un gesto più grande di lui, un'azione che va aldilà delle proprie capacità, aldilà di TUTTO!
Un cane, Trip era il suo nome, che dopo avere compiuto un gesto che se fatto da un'essere umano sarebbe stato su tutte le maggiori testate giornalistiche chissà per quanti giorni, un gesto che se compiuto da un'essere umano ne avrebbe fatto il giro di trasmissioni, reportage, riprese che avrebbero impegnato intere troupe televisive...Grazie al Corriere della Sera ed all'utente Calo Volpe, vorrei assieme a tutti voi, piangere ed esaltare l'atto eroico di TRIP CHE SI E' IMMOLATO PER METTERE IN SALVO IL SUO PICCOLO PADRONE!

Dall'archivio del Corriere della Sera.
"E' stato probabilmente stroncato dalla fatica Trip, esemplare di pastore tedesco di dodici anni, morto nell'entroterra genovese la settimana scorsa per salvare il suo padroncino, Matteo, di cinque anni, caduto in una vasca colma di acqua stagnante. Il cane era un regalo di nozze che i genitori di Matteo, una coppia abitante nell' hinterland milanese, si erano scambiati dodici anni fa per l'anniversario delle nozze; poi Trip era diventato il piu' fidato amico del loro figlio Matteo. Il bambino, secondo una sommaria ricostruzione dei fatti, la settimana scorsa era in vacanza da una zia in una casa a Mignanego, nell'entroterra genovese, e stava giocando con una palla nel prato. A un tratto il piccolo e' scomparso alla vista dei genitori; sono cominciate le ricerche e dopo qualche tempo il padre lo ha trovato nella vasca, un vecchio abbeveratoio per le mucche, sempre vuoto, che pero' in questi giorni si era riempito con la pioggia. Il piccolo e' stato salvato dal cane Trip che, accortosi di quanto era accaduto, si era lanciato nella vasca e lo aveva spinto contro la parete impedendogli cosi' di scivolare in acqua e annegare. Lo sforzo deve essere stato immane, tanto che, quando il papa' ha tratto in salvo Matteo, il cane era morto da pochi istanti stroncato dalla fatica."

La bellezza dei colori

La bellezza dei colori
A volte ti capita di essere assorto nella tua quotidianità 
al punto tale che non ti accorgi 
Che sei circondato di si tanta beltà!
Come fantasmi che non sono più, gesticolano e fanno di tutto
per attirare la tua attenzione...ma tu sei chissà dove.
La bellezza dei colori, di ogni micro forma, rasentano,
ti sfiorano il tuo sottile essere!
Come quanto trasli da un sonno etereo per tornare in quello surreale.
Ti risvegli, ti ritorni in ciò che è…osservi estasiato la natura attorno a te.







Notte ladra...anzi no

Notte bugiarda
Sono…anzi no! Vivo nel sogno, mentre dormo ad occhi aperti
non privo di tutto ciò di cui ho bisogno.
Necessito di aria.
M’aggrappo a tutto ciò che mio non è.
Mi protendo disperatamente per tagliare un traguardo insperato.
Schivo tutto e tutti senza reclamare una carezza.
Ingoio ogni incomprensione, mi ferisco per morire, anelando un vivere che sia per me.
Sono vivo senza respirare.
Sono vivo per espiare.
Sono vittima della notte bugiarda,
ed ingannevole.
Cerco di essere attento alle speranze perdute.
Vorrei splendere più dei raggi del sole.
Ma non sono quello che…no, io non vivo.
Poi d’improvviso aria entra nei polmoni…sono vivo,
esplodo, e godo
oltre modo.
Ma la mia notte ladra, appare sempre più falsa e bugiarda…anzi no.

martedì 24 settembre 2013

Le crocchette di zucca della signora Chiara

L'anno scorso in Sicilia ho conosciuto la sigora Chiara. Donna splendida, bellezza mediterranea con occhi scuri, curiosi a tratti maliziosi. Un sorriso dolcissimo che mi ha conquistata appena l'ho guardata. Un marito altrettanto bello, gentile e innamorato pazzo delle sue donne...moglie e due figlie bellissime.
Abbiamo fatto subito amicizia. I nostri giardini erano separati da un muretto dove lei ed io salivamo per poterci scambiare due chiacchiere o per invitarci a vicenda per il caffè.
Quest'anno appena arrivata, non essendo ancora organizzata con la casa, la signora Chiara ci ha accolto con tutte le prelibatezze della sua cucina e ci ha imbandito la tavola per la cena. Questi sono gesti fatti con il cuore, da vera amica. Le sue pietanze sono gustosissime perchè oltre all'abilità, lei le condisce con due ingredienti per lei fondamentali: "L'amore e la sensualità" e con amore mi ha passato questa ricettina che lei ci ha servito, piacevolmente accompagnata dall'esuberanza della sua persona...;) Grazie cara amica Chiara!


Ingredienti:
  • 500 g di zucca
  • 300 g di pane circa, se necessario, aggiungetene un altro po'
  • 2 uova
  • 30 g di parmigiano grattugiato
  • 100 g di fontina
  • sale, pepe e noce moscata
  • latte q.b. per bagnare il pane
  • pangrattato q.b.
  • olio di semi per friggere

Preparazione:
Pulite la zucca, tagliatela a cubetti piccoli e fatela cuocere una ventina di minuti insieme ad un pochino d’acqua e un po’ di sale. A fine cottura deve sfaldarsi completamente. In un contenitore capiente, mettete il pane a bagno con il latte. Aggiungete la polpa di zucca intiepidita e le uova. Mescolate ed aggiungete la fontina tagliata a cubetti, il parmigiano, sale, pepe e noce moscata.
Impastate tutto e se l’impasto delle polpette di zucca risultasse troppo morbido, aggiungete un po’ di pangrattato. Formate le polpette di zucca e passatele nel pangrattato. Friggetele in abbondante olio di semi ben caldo.




domenica 22 settembre 2013

Luci ed ombre

Luci ed ombre
Eccomi qua in questa vita senza tempo
prigioniero tra antiche mura e silenzi
senza fine, come fossero già vissuti
dentro i cuori di anime ormai troppo lontane.
Clivi dolci e salite ripide mi fanno da
fedeli compagne, come percorso della vita
quasi rammento quelle carezze di momenti
intimamente solo miei.
Pezzi della mia anima
si compongono…anzi no, si frammentano
come luci e ombre
si alternano nel mio cammino.
Nell’aria fresca
di un’alba che lontano appare vieppiù
non riesco a trovare spiragli
o vie di fuga, ma soltanto un fiore nuovo
dietro il sasso.

"Scazzamurrieddrhu" folletto opprimente e ladro per...diletto!

Una leggenda Pugliese narra di un folletto opprimente e ladro per puro...diletto: lo "scazzamurrieddrhu"! Come detto si tratta dunque di un folletto, alto poco più del palmo di una mano, con un panciotto prominente e un cappello largo e pizzuto, che di notte si accuccia sul petto degli uomini e delle donne da lui presi di mira.
Lo "scazzamurrieddrhu"

Quando dunque si parla di oppressione oppure senso di soffocamento per l'appunto si fa riferimento allo "scazzamurrieddrhu" che preme sul ventre e cavalca. Ma il fastidioso folletto oltre che oppressivo può essere anche un ladro, ma per... puro diletto.
Un massaro narrava che di notte

sabato 21 settembre 2013

Un fiorentino ch'a ben far puoser li 'ngegni! Manente degli Uberti, noto come Farinata degli Uberti

« Ed el mi disse: Volgiti! che fai?
Vedi là Farinata che s'è dritto
da la cintola in sú tutto 'l vedrai »

(Dante Alighieri - Divina Commedia, Inferno, Canto X, versi 31-33)
Farinata degli Uberti


Manente degli Uberti, conosciuto meglio con il nome di Farinata degli Uberti a causa dei suoi capelli biondo platino. Nacque a Firenze, 11 novembre 1264, fu un nobile ghibellino, fermo e convinto sostenitore dell'impero, facente parte di una delle famiglie fiorentine più antiche ed importanti. Fu da dante menzionato nel VI canto al verso 79-84 dell'Inferno tra gli uomini degni del tempo che fu, cioè i fiorentini ch'a ben far puoser li 'ngegni e nel canto X tra gli eretici.

sabato 14 settembre 2013

Sono in Sicilia e dalle finestre vedo la .....Calabria!

Dalle finestre della villetta del residence, vedo uno scorcio dello stretto e al di là dello stretto la Calabria.
Un tratto di mare freddo con correnti infide che cambiano direzione di continuo, ma qui si trova l'acqua e il pesce più pulito della Sicilia.
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Quello che si vede in fondo è la punta dove sorge Messina, e lo vedo dalla finestra della camera degli ospiti rivolta a sud.
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Questa che si vede in fondo è la Calabria e il mare dello stretto. Dal terrazzo della camera da letto. Posizione sud-est.

giovedì 12 settembre 2013

Esser soli

Solo
L’ombra di chi sei
sei…solosolo senza niuno
che ti comprenda
come un pensiero
mai voluto,
come una parola
mai proferita,
come una nota
mai suonata,
come un frutto
senza albero,
come un’ala
senza angelo,
come un giorno
senza sole,
come un cuore
senza battiti,
come un tempo
ormai che perduto non è più
come un sonno
senza sogni,
come un amore
perso,
in quei momenti
ti senti solo ma in realtà lo sei sempre stato…solo!

martedì 10 settembre 2013

Sono in Sicilia

Per il secondo anno sono ritornata a fare le vacanze in Sicilia. Terra bellissima e piena di calore....
Siamo arrivati, mio marito chicca ed io, il primo settembre alle 18.30. Stessa località, stesso Residence, due villette più avanti (praticamente sul mare) e tanto ma tanto calore da parte di tutti gli amici che mi stavano aspettando. Siamo stati accolti con abbracci baci e Chiara (una donna stupenda...ve ne parlerò) ci aveva preparato la cena, che ci ha portato fin sulla tavola defilandosi silenziosamente per non disturbarci. Persone speciali, generose, gentili, ospitali e "dolci" come la pasta di mandorle.
Ho messo subito in tavola i fiori di Sicilia e il cibo di Sicilia, pesce pescato da mio marito.


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sabato 7 settembre 2013

Calcio che sarà

come Calcio che sarà!
A seguito dei nemmeno tanto celati mugugni ed i malumori manifestati dalla FIFA riguardo la poco entusiasmante “prima fase” del Mondiale di Calcio 2010, che come molti di noi ricorderanno fu caratterizzata dai eccessivi pareggi, con la conseguente noia generata dalla monotonia e dall’empasse che permeavano le nostre serate e pomeriggi dinanzi al grande schermo, da più parti si invocano cambiamenti è modifiche più o meno radicali alle regole del calcio che sarà.
Le modifiche che riguarderanno il calcio che sarà non dovranno necessariamente determinare l’eliminazione del pareggio ma potrebbero fare si di renderlo meno probabile, e molti di voi vi starete chiedendo come! Ecco le proposte messe a disposizione degli addetti ai lavori:

mercoledì 4 settembre 2013

Il brigante maremmano! Domenico Tiburzi meglio conosciuto come "Domenichino"!

Domenico Tiburzi
Il brigante maremmano! Domenico Tiburzi meglio conosciuto come "Domenichino", nato a Cellere il 28 maggio 1836 e morto a Capalbio il 24 ottobre 1896 è stato un brigante italiano o meglio un brigante tutto maremmano! Figlio di Nicola Tiburzi e Lucia Attili, era meglio noto con il nomignolo di "Domenichino", fu il più celebre brigante della Maremma, al punto tale da divenire una leggenda tra gli abitanti della provincia di Grosseto.
Domenico Tiburzi incarna l'esempio di criminalità nata come risposta alle ingiustizie della società. Dai grandi proprietari esigeeva la "tassa del brigantaggio" e in cambio garantiva protezione agli stessi proprietari terrieri in pratica il pizzo.
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