L'ultimo mio sorriso |
Apparve come suono freddo, d’ira, nulla di più.
Pare che a sentirlo
sia soltanto io!
Niuno a spartire con me, questa paura.
Chiedo aiuto…supplico conforto!
Mi volto da ogni dove, ma nulla v’è per me.
Eccola arrivare, la sola mia compagna
sempre fedele, nonostante io…ancora LEI!
Canta mia tetra amica, il canto profano
della mia disperazione, famelica amazzone,
signora della mia inutilità.
Mi invade, mi possiede, mi sussurra,
mi promette la sua pace.
Poi torna e regali d’illusioni,
che oggi cantano, ma domani mi urleranno…
“V’è un sol modo per trovare ciò che cerchi!”
Verbi acri, come lamine ammaestrate dalla
Castalia disgrazia in quel macabro teatro della vita.
Quanta beltà ornava le parole di quel finto
mentore, che all’udire il mio pianto, portava
consolazione?
Scilla e Cariddi appaiono a me,
razza meticcia, che in accordo con Mongibello scrivono
le loro strofe! Lamento caldo seppure bagnato,
lascia il suo amaro in bocca.
Sarei felice, si, ma dove, in quale vita?
Niente più stelle, nessuna luna più a cantare per me,
non più uva per stillare il mio inebriante vino.
Sguardi distratti se ne approfitteranno,
e guarderanno me, rubando la mia insana ingenuità,
mentre mi spegnerò, lentamente, portandoti nel cuore come l’ultimo mio sorriso.
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