giovedì 31 ottobre 2013

Un bianco fungo visto da una rana

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Il Fungo e la Rana
Una rana un poco matta era amica d'una pignatta
con la quale parlava a lungo vicino ad un bianco fungo.
Ma il fungo era seccato intontito e rintronato
da quel mare di rumore che durava ore ed ore.
Su, smettete di parlare- lui diceva - e gracidare !»
Ma le due, indifferenti proseguivan: «Senti, senti...»
E cosí in continuazione scoppiava la discussione.
Però un giorno una farfalla, che viveva su una calla,
disse al fungo avvilito: «Il tuo problema ho udito
e poiché tu hai ragione ti offrirò la soluzione !»
Poi alla pecora Bianchina che brucava lí vicina
due batuffoli di lana chiese contro quella rana.
«Sono meglio del cotone per colui che se li pone
nelle orecchie ben pressati!» disse, dopo averli dati,
la farfalla al bianco fungo, che la ringraziò a lungo.
Un dí un amico del fungo, un bruco dal corpo lungo,
provò a fare sloggiare la rana e la sua comare
ma fu subito cacciato e tornò tutto ammaccato.
E cosí da quel momento il fungo visse contento
perché se c'era rumore non se la prendeva a cuore:
con i tappi si salvava e nel silenzio lui tornava !

sabato 26 ottobre 2013

Le apparenze ingannano! Dolci colombi ma non troppo


Tra i miti e le leggende che vagano per l’aere immenso e sconfinato della infinita storia umana, ve ne una che mi ha a dir poco mozzato il fiato! A volte le apparenze ingannano.
Colombi

Si tratta della leggenda che il genio Leonardo da Vinci narrava riguardo la vera natura dei colombi. Ma che cosa potrà mai nascondere, direte voi, la natura dei dolci e amabili colombi? Be, continuate a leggere, rimarrete senza fiato!

giovedì 24 ottobre 2013

Sole amaro

Sole amaro! Sole amore, sole che m'aspetta ogni mattina
sole che brucia ogni mio respiro.
Sole che preme sul mio essere, che prelude l'amarezza quotidiana.
Come mani strette nella gola riarsa, come brace attizzata dentro l'anima
sole amaro...sole compagno, tanto io non m'impegno.
Sole amaro

Soffocante ed assordante l'urlo sordo in una dimensione mai veduta
avvilente come quando l'anima è posseduta.
Sole amaro, sole amore, brucia pure dentro al cuore.
Chi vuoi che sappia, chi vuoi che vegga l'agonia di un'anima dannata
Concupiscenza inaudita, la mia vita pare già perita...sole amaro
niuna pietà, stai lassù ad infiammare l'amarezza di chi non può di chi non ha, sole amaro hai vinto tu!

domenica 20 ottobre 2013

IL CORAGGIO DI DIRE NO! Lea Garofalo piccola donna dal grande coraggio!

Lea Garofalo
Lea Garofalo è nata a Petilia Policastro, nel 1974, morta a Milano, 24 novembre 2009.
E' stata una testimone di giustizia, ma ancor più una donna che ha avuto il coraggio di dire NO alla criminalità, ha avuto il coraggio di dire BASTA a chi infanga e violenta quotidianamente la nostra società, ha avuto il coraggio di MORIRE affinchè la nostra coscienza sia più sensibile verso questa malavita, verso questo lassismo che ci rende succubi verso ogni forma di oppressione morale fisica e intellettuale.

Lea Garofalo era una testimone di giustizia sottoposta a protezione dal 2002, quando aveva preso la decisione di testimoniare sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco. L'azione di repressione nei confronti del clan Garofalo non si fece attendere molto, e trovò modo di concretizzarsi il 7 maggio 1996, quando i carabinieri di Milano effettuarono un blitz in via Montello 6, arrestando anche Floriano Garofalo, fratello di Lea e boss di Petilia Policastro, responsabile del controllo dell'attività malavitosa nel capoluogo lombardo.

mercoledì 16 ottobre 2013

Calendario che è

come Calendario che è!
Certo, che ne Giulio Cesare ne tanto meno Papa Gregorio potevano immaginare nemmeno lontanamente cosa sarebbe diventato il calendario nell’era moderna.
Oggetto cult, dove donne puerpere famose e non, tute blue, uomini e donne in carriera posano per denunciare, promuovere e scandalizzare, e…chi più ne ha, prego si accomodi.

La rabbia

Che cos'è la rabbia? La rabbia è un emozione presente in ciascuno di noi, che si manifestata in modo diverso a seconda del carattere di ogni persona.. Essendo un'emozione primitiva, essa può essere osservata sia in bambini molto piccoli che in specie animali diverse dall'uomo.
Quindi, insieme alla gioia e al dolore, la rabbia è una tra le emozioni più arcaiche.
Per la maggior parte delle teorie la rabbia rappresenta la tipica reazione alla frustrazione e alla costrizione, sia fisica che psicologica, una reazione di fronte all’ipocrisia, all’irresponsabilità, al menefreghismo, all’arroganza, all’egoismo.
Ma e’anche un “meccanismo di protezione” che ci fa capire che c’e’ qualcosa che non va, una reazione di insoddisfazione, suscitata generalmente da una frustrazione che ci riguarda e che giudichiamo sbagliata. La nostra rabbia ci mette a conoscenza del fatto che qualcuno ci stà facendo del male, che i nostri diritti vengono violati, che i nostri bisogni e i nostri desideri non sono soddisfatti.
Imparare a manifestare la propria collera significa conoscere i propri reali bisogni e avere relazioni più autentiche con le persone che ci circondano.

“La collera dell’uomo eccellente dura un momento, quella del mediocre dura due ore, quella dell’uomo volgare un giorno e una notte, quella del malvagio non cessa mai”.
 Subhashitarnava Sentenze Singalesi, XVII sec. 

Conosco bene l'emozione di rabbia, fin da piccola mi infastidiva l'impulso violento che mi comprimeva lo stomaco e come un'energia potente mi faceva tremare le mani e un moto inconsulto mi costringeva a sbattere qualcosa a terra. Lo conoscevo bene quell'impulso, spesso ne ero bersaglio della rabbia di mio padre., anche quella di mia madre che non potendola sfogare con mio padre, la sfogava con noi figlie. Mi bastava questo per crescere con la voglia di essere migliore. Cercare di reprimere l'impulso di rabbia, è stato il mio chiodo fisso. Certo che nel corso degli anni, ho capito che reprimere la rabbia aveva solo prodotto danni al mio corpo e alla mia psiche.
La rabbia sono riuscita a trattenerla con la convinzione d'aver trovato il modo di non farla crescere.
Un piccolo lasso di tempo intercorre fra la causa scatenante della rabbia e l'esplosione di sfogo. Ecco, in quel piccolo attimo riesco a dire: "Ma chi se ne frega!" e il gioco è fatto. Certo che ha funzionato per anni, e credevo funzionasse ormai per il resto della mia vita. Invece no! Invece ci sono affetti per i quali non si è disposti a dire "E chi se ne frega!" Affetti che se disillusi, lasciano una ferita come una voraggine, e non esiste un cerotto così grande. Allora la rabbia non sale, non arriva alle mani passando dallo stomaco, ma invade la voraggine e come aceto, bruicia la ferita.
Che faccio non perdono? Certo perdono, ma la delusione rimane e la rabbia per essermi fidata e per aver dato tanto amore, rimane, ed è li che brucia la ferita e non passa...non passa.


venerdì 11 ottobre 2013

Calendario che fu

come Calendario che fu!
Prosegue il nostro cammino SPAZIO-TEMPO! ma mentre viaggiamo senza mete come raminghi di ciò che Fu E’SARA’ proviamo a dare uno sguardo al: Calendario che fu.
Calendario mesopotamico
I calendari primitivi, avevano come fondamento l’osservazione della posizione del Sole per tutta la durata del mese e del ciclo delle stagioni, ad esempio in Mesopotamia, l’anno era diviso in due cicli, uno per l’inverno ed uno per l’estate di 6 mesi lunari e la differenza tra i mesi dell’anno solare e quelli lunari era compensata dall’introduzione di un mese dopo il 12°, successivamente dopo il 6°, come, ad esempio, il già noto calendario di Nippur.

giovedì 10 ottobre 2013

Il mio Albero

Mi accosto con piede incerto a calpestare la tua terra che ci è Madre, che linfa eterna ed imperitura ti dona senza lesinare alcun che. 
Il mio Albero
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Invece incerto e sonante si rivela il mio passo mentre mi accosto a te.
Il mio Albero, dalle tante primavere ormai trascorse.
Stai li, imperioso e guardiano dei miei respiri che assorbono liete le tue radici, espansioni senza fine nelle
recondite e profonde segrete della Madre terra.
L’aria che ti circonda e t’accarezza mi inebria finemente il cuore mentre la mia anima profuma di te. L’occhio tuo si protende fiero verso ogni forme e colori, lussureggiante primiera beltà!
Riecheggiano suoni all’unisono in lieta armonia.
In questo tuo celato tempio secolare ove abbonda vita a sazietà, mi inoltro, e avverto come tornare nel grembo di quella Madre che un giorno mi avvolse, ove tutto ebbe inizio.

La pesca in Sicilia

Mio marito, che pescatore!
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Gli amici pescatori
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Altri amici
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Pesce! Che meraviglia!
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Ancora pesce!
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SPIGOLA!
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domenica 6 ottobre 2013

Stanco chiudendo gli occhi

Occhi chiusi
Ho veduto spegnersi
tanti tramonti,
e fra meravigliosi colori
prendere vita altrettante albe.
Ho veduto molte
torride e calde estati,
e l'incedere di
freddi e gelidi inverni... il giungere
di primavere ed altrettanti autunni
mischiandosi in maniera perenne.
Ho veduto me stesso
essere abbattuto, atterrato per poi rialzarmi,
ho veduto il mio spirito,
vagare ramingo senza mai fermarsi.
Adesso questi occhi
sono stanchi di vedere,
sempre le stesse cose, sempre le solite facce
e misere chimere,
il mio spirito s'è fermato...
qualcosa ha catturato la sua attenzione sopita.
Adesso aspetta paziente, chiudendo gli occhi
non ha più alcuna... fretta!

sabato 5 ottobre 2013

Quando sono solo

Solitudine
Quando sono solo
quando sono solo, vengo trascinato via
per restare lontano da tutti
e cerco allora la mia alba
nella oscura e tetra notte.
Quando giungo in tale realtà
non cercatemi più, non sono qui tra voi
cerco la mia vita
vagabondo, ramingo di un tempo passato
l’ultimo di una casata cenciosa
ormai lungi dal nobil retaggio che le fu donato
tra alberi recisi custodi di antichi segreti
tra la zizzania del tempo.
Quando sono solo,
il silenzio copre il mio essere, abusando ignominioso.

Un tramonto a Venetico

F91
Tramonto a Venetico (ME)

Quando giunge la fine…il tramonto di una giornata
Quando giunge la fine di una stagione
Quando giunge la fine…uno strappo al cuore ti lacera il pensiero
ti langue tutto l’interiore ti senti sparire lentamente
fino a chiudere gli occhi e la mente.
Sai bene che la stagione per te è giunta al termine,
speri solo che il destino la prossima volta sia più clemente!

giovedì 3 ottobre 2013

Ninì

Ciao carissimo Ninì! Sei una persona splendida, un Messinese Doc. Gentile, discreto pur sempre presente ad aiutare. Chiesi a Ninì in prestito un coltello e la sua signora me ne regalò un set con il suo ceppo. Persone meravigliose che spero di rivedere il prossimo anno. A presto ...Ninì!
Ninì con la spesa nel cestino
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La signora Chiara

La sera della partenza dalla splendida Sicilia..........e il saluto della signora Chiara.
La signora Chiara che ci saluta la sera della partenza
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........e si allontana. Ciao Chiara!!
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