mercoledì 25 gennaio 2012

Biologia che sarà


come biologia che sarà. Carissimi viaggiatori del tempo che fu- è- sarà eravamo rimasti a quello che la biologia ha compiuto fino ad oggi. Orbene, è tempo di proseguire il nostro viaggio: facciamo dunque i bagagli è proseguiamo con il percorso della biologia che sarà!
Mettiamo da parte i cyborg dei migliori telefilm di fantascienza: nella biologia del futuro non dovrebbero trovare posto innesti bionici o batterie al plasma, bensi circuiti viventi che potranno funzioanre grazie al motore biologico degli organismi - il dna - modificato opportunamente. Merito della biologia sintetica, un settore della ricerca che fa uso delle molecole del codice genetico, ridisegnate in laboratorio con l'obbiettivo di riprogrammare le cellule viventi.[...]

Tutto ciò per raggiungere quale traguardo? Usando una metafora, possiamo immaginare di introdurre dentro una cellula un micro processore computerizzato, modificandola in una specie di robot che esegue gli ordini perfettamente.
In tal modo si può impartire l'ordine alle cellule di andare in cerca di batteri nocivi, identificarli, eliminarli e poi autodistruggersi una volta che la missione è completata.

Altrimenti di restare di guardia dentro l'organismo per mesi, distribuendo una minima parte di farmaci, ogni qual volta sia necessario. Forse non ci sarà da aspettare tanto, prima di vedere questi micro strabilianti prodigi all'oprea.

La scienza, infatti, dispone già degli strumenti per potere realizzare questi biorobot, i primi network di geni sintetici sono stati creati esattamente una decina di anni fa, e ad oggi ci si prepara in alcune circostanze a portare i biocircuiti in ospedale.

Mi viene in mente in maniera irrefrenabile una delle tante razze che hanno trovato posto da protagonista nelle fortunate serie televisive che hanno fatto la storia della fantascienza, come Star Trek: i Borg! Umanoidi che venivano assimilati e svuotati dalle proprie cellule sostituendoli con delle nano sonde e altri organi elettronici altamente efficenti: occhi bionici, baccia in duranio, busto e gambe dalla forza inaudita e perfettamente efficenti!
 
Bè, scordiamoci però di cyborg di Star Trek: nella biologia che sarà non ci saranno innesti bionici o batterie al plasma, ma soltanto circuiti viventi che funzioneranno alimentati dal solo motore biologico degli organismi: il dna mutato a dovere. Questo sarà tutto merito della biologia sintetica, ovvero un campo della ricerca che fa uso di molecole del codice genetico ridisegnate in laboratorio con il solo scopo di riprogrammare le cellule viventi.

Tutto ciò per fare cosa? ...Usando una metafora, immaginiamo di introdurre all'interno di una cellula un piccolo processore computerizzato, trasformandola in una sorta di robot che esegue gli ordini alla perfezione. In tal maniera si può impartire comandi alle cellule di scovare batteri nocivi, identificarli, eliminarli e poi autodistruggersi a missione terminata. 
 
Altro scopo sarà quello di vigilare all'interno dell'organismo per mesi, distribuendo una piccola dose di farmaci ogni volta che è necessario. Magari non dovremo aspettare tanto, prima di vedere realizzati e operanti questi piccoli prodigi. La scienza, dispone già da tempo gli strumenti per realizzare questi biorobot: i primi network di geni sintetici sono stati creati circa una decina di anni fa, e oggi ci si prepara in alcuni casi a portare i biocircuiti in ospedale.

4 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Questo argomento mi ha sempre affascinato. Se non avessi avuto in me i geni dello Scrittore e dell'Artista Pazzo, probabilmente avrei studiato Ingegneria Genetica...

Un saluto e un abbraccio! :)

Legolas Helda ha detto...

Caro Zio...in effetti l'argomento è alquanto coinvolgente, e di certo avrei avuto mille ed un motivo per potermi addentrare in esso, se avesi avuto la possibilità di farlo!
Vita lunga e propsera caro Zio, e grazie del tuo sempre gradito passaggio!

Marco Martini ha detto...

Bell' articolo Legolas !!

Un abbraccio
Marco

Legolas Helda ha detto...

Grazie ragazzo mio! Vita lunga e prospera a te!

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