sabato 13 novembre 2021

La vecchiaia



Mi sono chiesta varie volte cosa sia la vecchiaia. Non mi sono mai accontentata delle risposte banali che si trovano sui social o che girano di bocca in bocca a coetanee senza per nulla passare dal ragionamento:-La vecchiaia non esiste, ho gli anni che mi sento, vecchia è colei che ci si sente, qualunque età si abbia. E così via da aforisma in aforisma cambiando le parole ma non il senso del contenuto.

Io penso che la vecchiaia sia una conquista, una di quelle che si pagano. Mi sono osservata negli anni ed è innegabile che il corpo invecchi in un decadimento fisico. La materia si deteriora fino a distruggersi. Ma mentre la mia pelle avvizzisce, allo stesso ritmo la mia mente si schiarisce. Mentre il movimento delle mie articolazioni si fanno sempre più impacciate, al contrario il ragionamento si fa agile e la capacità di logica diventa sempre più disinvolta.

Certo che la capacità di esprimermi a parole, dovendo fare affidamento alla memoria del linguaggio, si è irrigidita nel tempo ma nella mia mente è ben chiaro ciò che non riesco, a volte ad esprimere a parole. Mi è tanto chiaro tutto che man mano che passa il tempo ritengo sempre meno importante tradurre in parole il mio pensiero. Non do più tanta importanza al giudizio degli altri e a volte più che dare una spiegazione preferisco rispondere con una banalità. I miei desideri spariscono come siano stati soddisfatti, non mi chiedo nemmeno se li ho appagati.

Quello che da giovane mi sembrava una montagna da scalare, in vecchiaia diventa un piccolo gradino. Tutto diviene più facile, anche trarre più vantaggio da meno scelte a disposizione, anzi le scelte stesse sono essenziali e funzionali. Non serve molto per vivere serenamente.
Certo non posso scegliere di avere vicino i miei affetti per sempre, ne perdo per strada e pezzi di cuore che se ne vanno lasciano un vuoto che colmo con la sofferenza. In vecchiaia si acquisisce la capacità di godere dell'essenziale e senza perdersi troppo nelle pratiche materiali si diventa più sensibili al “sottile” e il sesto senso si fa più acuto. Un vecchio che ti guarda negli occhi ha già capito chi sei nel profondo, ma non gli importa più di farti sapere che ha visto il tuo “io”. Questa conquista si paga con l'avvizzimento del corpo, fino al suo annientamento lasciando libero quel sesto senso di volare a casa.

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