lunedì 8 ottobre 2012

Ritorno sui miei passi

Quando ero giovane ed inesperta della vita, pensavo che ritornare sui propri passi fosse sintomo di codardia, insicurezza e attaccamento alle abitudini.

 I cambiamenti mi sono sempre piaciuti. Cambiare casa, cambiare ambiente di lavoro, cambiare lavoro ma gli obbiettivi che ti prefiggi nella vita, quelli non li ho mai cambiati, li ho sempre perseguiti e ora li rincorro affannata perché il tempo stringe ed il fiato è corto. Presa una decisione, sono sempre andata avanti come un mulo senza pentimenti e scartando l'idea di poter ritornare indietro se sorgevano difficoltà. L'ignoto mi ha sempre attratto, quindi la voglia di sapere e vedere come “va a finire” mi ha sempre tenuta ben salda alla convinzione che presa una decisione, si procede a testa bassa senza mai “tornare sui propri passi”. Ho lottato per cambiare la politica, ho lottato per raggiungere miglioramente nell'ambiente di lavoro, ho lottato per i diritti dei lavoratori...e ora ritorniamo sui nostri passi! Sui miei passi ci ritorno quasi ogni giorno. Quando penso d'aver trovato il modo di aiutare un figlio in difficoltà e mi rimbocco le maniche per poi ..Ritornare sui miei passi delusa e mortificata e con nel cuore la sofferenza. Quando il mio lui mi invita a fare un viaggio in una località che mi piace e mi organizzo per fare al meglio quella gita ...Ritorno sui miei passi perchè il mio lui continua a rimandarla a domani. Potrei fare mille esempi e raccontare altrettanti episodi perchè ritornare sui propri passi è un gesto che facciamo tantissime volte. Crediamo che la vita sia tutta una novità che quello che succederà domani sarà diverso da quello che è successo ieri; crediamo che il percorso della vita sia una evoluzione che ci trasforma trasportandoci nel futuro, crediamo che quello che abbiamo conquistato ci appartenga e che nessuno potrà portarcelo via...Invece è tutta una illusione! Siamo in un cerchio dove non riusciamo a capire dov'è l'inizio e dov'è la fine..... come la pallina dell'immagine che va sempre avanti ma percorre sempre lo stesso perimetro.

8 commenti:

Fatima Calabrese ha detto...

Carissima, hai toccato un argomento scottante. Anch'io ho sempre pensato che non si dovrebbe mai tornare sui propri passi, perchè una decisione presa in un momento ben preciso con precise motivazioni, in realtà dovrebbe essere rispettata prima di tutto da noi. Ma non c'è niente di più sbagliato! Questo atteggiamento sottende una rigidità di pensiero tale che non prende in considerazione che ogni individuo è sempre in evoluzione, anche quando sembra che percorra sempre la stessa strada e sempre gli stessi errori. Noi non siamo una pallina inanimata che percorre all'infinito il Nastro di Mobius: siamo UMANI e come tali ci è dato il privilegio di usare la ragione e di contrapporre l'immateriale che è in noi al corpo fisico. Anche quando sbagliamo non lo facciamo mai due volte allo stesso modo...

carlafamily ha detto...

Sottoscrivo pienamente ciò che afferma Fatima. Vorrei aggiungere che tornare sui propri passi è anche un nobile segno di umiltà, ritengo anche sia un gran segno di maturità riconoscere che un limite o un'idea diversa dalla nostra è migliore e ne accettiamo quindi i cambiamenti nella nostra vita. Giustissimo voler raggiungere le nostre mete guardando sempre avanti ma nel tragitto ci possono essere deviazioni che ci fanno cambiare percorso, è inevitabile tornare sui nostri passi, tutto non ci distrarrà dalla nostra meta. Siamo umani e questo non credo sia un ruolo semplice, se ci aggiungessimo la caparbietà sarebbe ancor più difficile questo percorso.
Un caro saluto, a presto!

Unknown ha detto...

Io sono una che spesso è tornata sui propri passi ma non per questo mi sono sentita poco coerente. è come se camminassimo su una strada con una meta ben precisa, durante il percorso possono esserci delle deviazioni e la curiosità ci spinge a vedere cosa c'è oltre la curva, durante il percorso cresciamo, cambiamo, magari anche a causa di quelle deviazioni che abbiamo scelto di fare, e allora quello che prima sembrava importante, addirittura fondamentale, si ridimensiona, magari nascono nuovi ideali perchè si conoscono nuove realtà e magari si decide anche di cambiare la meta perchè no, forse era una meta troppo difficile da raggiungere per le nostre forze, ci siamo sopravalutati, oppure quella meta improvvisamente non è più il traguardo che volevamo perchè abbiamo lasciato dietro di noi qualche cosa che ora pare molto più importante, non ci siamo resi conto che eravamo già dove volevamo essere, e allora si inverte la marcia e si torna indietro...e tutto questo alla fine non è altro che la vita.
Ciao, buona giornata.
Antonella

Blogaventura ha detto...

Tornare sui propri passi puà essere un'ancora di salvezza. Se riconosciamo di aver sbagliato qualcosa perchè perseverare? Il dubbio, la critica nei confonti dei nostri stessi modi di agire e di pensare sono fondamentali. Sarebbe una cosa negativa se andassimo sempre dritti per la nostra strada senza guardarci indietro, come si suo dire... a rotta di collo. Un salutone, Fabio

Nella Crosiglia ha detto...

Grandissimo coraggio fare la scelta di ritornare sui propri passi , più facile l'andare avanti....

Galadriel ha detto...

Si sicuramente avete ragione tutti voi, meglio ritornare sui propri passi e attendere tempi migliori per rimettersi in cammino. Grazie Fatima, Antonella, Carlafamily,Nella e Fabio al quale dò un caldo benvenuto, Grazie del vostro commento. Buona serata.

Unknown ha detto...

...'ritorno sui miei passi'...sembra il titolo di un romanzo biografico. Ironia a parte, sono quattro parole che invece racchiudono un tema che a prima vista potrebbe apparire un gioco superficiale, come dire: torno sui miei passi e mi faccio due risate. Ma a volte le risate sono riflessioni piuttosto serie. E le riflessioni sono fruttuose quando parlano in silenzio col soggetto in causa. Per cui penso che ogni individuo, col proprio essere, abbia una visione di sé, unica, diversa da ogni altro simile. Ecco, allora che l'argomento si fa serio e soggettivo: il ritornare sulle proprie scelte, decisioni, azioni istintive o ragionate, sull'agire per ideali, o per obbiettivi tutto rientra nel tempo passato. Quindi, ritornare sui propri passi significa fare un salto indietro. E quando lo si fa, il motivo è chiaro: qualcosa non è andato come doveva andare. Quel passo indietro lo si cerca per porre un rimedio a qualcosa, di natura morale o materiale, che pone degli ostacoli al presente. Ora, io penso che l'uomo possegga fra le sue facoltà, quella di poter cambiare il cambiabile...sia moralmente che materialmente...ps. la scorsa settimana ho recato offesa a una persona, oggi ho rimediato ed ho ottenuto il perdono...un buon ritorno sui miei passi...mi fermo qui, poiché l'argomento spazia su molte zolle...e non voglio tediare nessuno, un caro saluto alla signora Galadriel e un vivo complimento per i suoi passi...

Galadriel ha detto...

Certo che il perchè ritornare sui propri passi, è soggettivo. Puo essere positivo o negativo, nel tuo caso è stato positivo ravvedersi e chiedere scusa, ma nei miei casi citati nel post, erano palesemente negativi i passi indietro, come perdere i diritti dopo anni di lotte per conquistarli, come pianificare l'aiuto ad un figlio e non riuscirci.....ecct..questi sono episodi negativi dove un passo indietro prevede una sconfitta. Grazie per il complimento e d un caro saluto a te Sergio.

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