lunedì 6 giugno 2011

Attrezzo che fù

come Attrezzo che fu
Il Paleolitico inferiore, ebbe inizio, circa 2 milioni e mezzo di anni fa, ed a tale periodo risalgono i primi utensili riconoscibili, trovati in Etiopia; sicuramente a quel tempo, l'uomo usava armi e attrezzi già da parecchio, ma essendo stati tratti da materiale organico non si sono conservati a lungo, al contrario quelli in...




pietra sono rimasti del tutto immutati. Per svariati milioni di anni venne usata la stessa metodologia di lavorazione: una pietra-martello veniva usata per staccare schegge, in maniera tale da ottenere, rudimentali attrezzi appuntiti o affilati, che venivano usati per tagliare o raschiare, questi erano detti "olduvaiani", appunto dal nome del sito in Tanzania, dove ne sono stati trovati in gran numero,  

la gola di Olduvai. Se per caso il bordo di selce o di quarzo, che era estremamente tagliente, si spuntava o perdeva il taglio con l'uso, poteva essere nuovamente scheggiato o sostituito, data l'enorme abbondanza del questo materiale. Lo sviluppo seguente, porto inevitabilmente l'uomo a fare uso di utensili più complessi: passiamo dai blocchi di pietra, che venivano staccate con delle schegge su entrambi i lati, fino a ottenere la forma voluta; un esempio esaustivo di questo tipo di lavorazione è l'ascia simmetrica a foggia di pera, che è stata rinvenuta, in molti luoghi dell'Europa, e con molta probabilità si trattava di un'arnese multiuso.

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