lunedì 4 aprile 2011

Alimentazione che fù

come Alimentazione che fu!

Il pasto tipo degli uomini primitivi probabilmente vi sembrerà poco attraente,termiti, cavallette, formiche o piccoli topini di campagna...in alternativa si poteva usufruire di qualche uovo di uccello, tuberi o radici.
Nel neolitico soltanto si aggiungono cereali e carni di animali allevati nelle varie tribù. Scoperto il fuoco si procedette a cuocere le carni.
Nell'era dei metalli si aggiungono frutta e ortaggi.

All'epoca degli antichi egiziani, cioè da almeno 4000 anni prima della nascita di Cristo, si faceva largo uso di pane. Fatto con farina di frumento o, più spesso, di orzo, questo era infatti alla base dell'alimentazione degli antichi egizi.

Da bere c'era già il vino e la birra, però era un po' diversa da quella che conosciamo oggi: non aveva bollicine.
Tra i romani primitivi i vostri pasti sarebbero stati frugali, me se volete fare una sosta nelle epoche successive, e in particolare in quella imperiale, vedrete che cambiamento! I romani avevano per la buona tavola un...
amore che non risparmiava cure e non badava a spese. Anche per loro il pane era alla base dei pasti, però il suo uso si diffuse solo verso il II secolo avanti Cristo.
Prima si mangiava una specie di pappa di farro e grano, detta puls. Questa veniva consumata con legumi come fave, lenticchie e ceci, oppure con la carne allo spiedo.

Tra i romani, oltre alle solite carni come bue, agnello e vitello, avreste assaggiato anche quella di asino, di ghiro, di cinghiale, di fagiano e di pavone. Nelle ville si allevavano i pesci, la selvaggina e gli uccelli che venivano poi cucinati con maestria dai cuochi. Ma non illudetevi, quasi sicuramente tutti questi cibi non vi piacerebbero: i funghi venivano cucinati col miele; i piccioni con datteri, pepe, miele, aceto, vino, olio e senape; e le pesche venivano preparate come noi facciamo le anguille marinate.

Si trattava di una cucina in cui venivano mescolati sapori pungenti e sapori dolciastri: nelle stesse pietanze, accanto all'aceto e alla menta, si usavano il miele, il mosto cotto e la frutta ridotta a purè. Anche qui il vino era la bevanda preferita, e si beveva caldo anche nei bar, che, a giudicare da Pompei, erano diffusi come ai giorni nostri.

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