martedì 12 agosto 2025

Il tempo dei padri

Camminavano piano, non perché stanchi, ma per rispetto della terra che conobbe la fatica delle loro mani. 

Mani che parlavano più delle loro bocche, mani rudi come il legno, dure come il ferro, piene di carezze nascoste, mai date. 

Il tempo dei padri non era fatto di orologi, ma di albe mattutine che esigevano lavoro e di tramonti che sapevano aspettare che troppo tempo impiegavano ad arrivare. 

Erano pietre nel fiume, che pur incapaci di fermarlo, gli davano forma. 

Ogni gesto che facciamo ha radici in quel tempo che fu, in quella voce che non gridava, ma che instancabile insegnava. 

Non tutto si conosce di loro, ma so che il mio nome porta il loro respiro, il mio retaggio è ciò che loro hanno compiuto, ciò che costruisco quando nessuno mi guarda, perché… 

Il tempo dei padri non è finito. 

VitoIennArtDesign&Poetry

 

Il tempo dei padri

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