"Gli applausi andrebbero dedicati a lui e a tutti quelli che ogni giorno si impegnano, tra mille difficolta', per garantire la sicurezza nel pieno rispetto dei diritti".
Vorrei ricordare il primo maggio non tanto come festa dei lavoratori, ma come giornata dedicata a chi ha difeso i diritti e la salute dei lavoratori. E oggi vorrei fare il mio applauso ad un poliziotto e a tutti i poliziotti come lui, morto in questi giorni, per aver contratto un linfoma durante lo svolgimento del suo lavoro:
Roberto Mancini aveva 53 anniRoberto Mancini |
Si e' prodigato nell'attivita' investigativa per l'individuazione, su alcune aree della Campania, dei siti inquinati dai rifiuti tossici illecitamente smaltiti, senza il timore di sfidare l'arroganza delle ecomafie e il silenzio che le circondava. Nei mesi scorsi, Mancini aveva chiesto un riconoscimento economico alla camera dei deputati. Persone dal cuore d'oro, si stanno già muovendo per corrispondere a Mancini "un giusto riconoscimento e un giusto indennizzo per il suo impegno, nulla piu' di cio' che compete ad un servitore dello Stato, che per lo Stato si e' ammalato".
Roberto Mancini "ha
svolto un'indagine approfondita per anni sui rifiuti tossici
interrati dalla camorra e per seguirne le piste ha respirato, toccato
e assimilato i veleni che ne scaturivano. Per questo motivo ha
contratto un tumore ai linfonodi. Sottoposto a un trapianto come ultima spiaggia per
rimanere in vita, ora la sua battaglia e' finita".
Il presidente del Senato, Pietro Grasso, affida queste parole a
Facebook: "e' morto Roberto Mancini, poliziotto che con le sue
indagini aveva anticipato il disastro della Terra dei fuochi e che ha
combattuto fino all'ultimo con la leucemia, causata proprio dalle
tante ispezioni e dai tanti sopralluoghi nelle discariche di rifiuti
tossici e radioattivi. Gli applausi andrebbero dedicati a lui e a
tutti quelli che ogni giorno si impegnano, tra mille difficolta', per
garantire la sicurezza nel pieno rispetto dei diritti".
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