sabato 5 gennaio 2013

Kierkegaard l'angoscia

L'angoscia è la vertigine della libertà.
Nessun grande inquisitore dispone di torture così orribili come l'angoscia;
nessuna spia sa attaccare con tanta astuzia la persona sospetta,
nè sa preparare così bene i lacci per acchiapparla come sa l'angoscia;
nessun giudice, per sottile che sia, sa esaminare così a fondo l'accusato come l'angoscia.
      Kierkegaard

Cosa vuol dire Kierkegaard quando dice che l'angoscia è la vertiggine della libertà? Senza arzigogolarci tanto attorno, come farebbe un filosofo, non vorrà mica dire che mentre tu provi angoscia per aver perso qualcosa, quello che hai perso ti ha resa libera? Libertà dai legami sentimentali, dalle abitudini, dai vizi, dal possesso? Il prezzo di questa libertà è la solitudine?

Ho un forte carattere che mi impone di andare avanti a testa bassa, come un ariete, e demolire ciò che non va, ma non sempre la soluzione dei problemi dipende da me. A volte dipende da altri, con i quali abbiamo legami di cuore ed è proprio grazie a questo legame che a volte ho provato l'angoscia. Difficile descriverla, invade talmete tanto la nostra testa che non lascia spazio alla memoria di registrare l'evento e archiviarlo. Ho provato varie volte a descriverne le sensazioni, ma sono riuscita solo a desciverne gli effetti. Leggendo Kierkegaard ho capito che neanche lui è riuscito a descriverne le sensazioni, anzi non le prende neanche in considerazine. La colpa, è l'argomento che valuta di più. Il perchè sentiamo l'angoscia, scomodando il peccato originale, Adamo Eva e tutto il vecchio testamento, valutando di incolpare anche la fede. Secondo mè è riuscito solo a spiegare che, per quanto puoi fare non riuscirai mai a far male quanto ne fa l'angoscia. Penso che sia molto più semplice : PAURA, TERRORE! La paura di perdere una persona cara, la paura di non trovare più quel conosciuto che sa di un certo quotidiano, la paura di non aver più attorno a se l'attenzione di qualcuno. Nell'attimo in cui cerchi di salvare il conosciuto, mentre qualcuno te lo sta portando via, e tu afferri con le unghie e con i denti qualsiasi appiglio e ti attacchi al telefono e urli...NOOOO non farlo mentre senti che lo stai perdendo......Ecco in quel preciso istante la PAURA si trasforma in ANGOSCIA, e dà un dolore unico, forse il più straziante.

4 commenti:

kermitilrospo ha detto...

ottima analisi

Squilibrato ha detto...

Si, ottima analisi. Proprio oggi ho provato angoscia e mi sono liberato.

Blogaventura ha detto...

L'angoscia e la paura, talvolta, incatenano il pensiero umano, rendono più difficili i nostri ragionamenti. Forse è per questo che, anche in tempi recentissimi, certa politica ha fatto leva sulla paura e l'angoscia per obnubilare le menti e più facilmente esercitare il potere. Un caro saluto, Fabio.

Unknown ha detto...

..cara Gala, io penso che l'angoscia trovi delle radici radicate e profonde anche laddove a volte nessuno pensa si trovino: nell'inconscio. Inoltre penso sia un sentimento molto soggettivo. Un'anima sensibile ne è più colpita rispetto a una grossolana. Infine per non tediare, è un effetto, quindi esiste sempre una causa...e come l'emozione non è facilmente descrivibile nella sua essenza...ciao a presto...

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