martedì 18 dicembre 2012

Ai confini della realta

Negli anni '60, trasmettevano in tv una serie di telefilm intitolata "Ai confini della realtà". Nota ai piu che hanno la mia età, era una serie di raccontini deliziosi, intriganti conditi con un po' di mistero e un po' di magia. Alla fine, la morale, insegnava una filosofia di vita.  In uno di questi raccontini, un impiegato di banca veniva giudicato dai colleghi un mediocre, insignificante, abitudinario e noioso personaggio tanto da essere escluso da tutto ciò che era socializzazione nel lavoro. Veniva isolato con compiti ingrati di archiviazione o classificazioni, lavori lunghi noiosi che l'uomo affrontava con rassegnata umiltà. Piccolo, magro, con la schiena curva, questo insignificante omuncolo dagli occhialini tondi montati in un filo a molla che gli si arrotolava attorno alle orecchie , aveva una grande passione...I libri!! Aveva libri ovunque, sul letto e sotto al letto, in bagno e in tasca e non mancava un'occasione di arrotolarsi gli occhiali sul naso e leggere, fosse anche sul lavoro. Un giorno gli assegnarono il compito di fare l'inventario di tutte le cassette di sicurezza e di tutto ciò che era nella grande camera blindata. Avrebbe dovuto passare parecchi giorni su quel lavoro. Entrava al mattino e veniva chiuso nella camera blindata fino a sera, per poi uscire per poter tornare a casa, dove viveva solo con i suoi cari libri. Per un errore di valutazione dei governi di allora, si era nel periodo della guerra fredda, dei missili Russi a Cuba e della paura di un disastro nucleare, un aereo sganciò una bomba e distrusse l'America. L'impiegato, chiuso nella camera blindata, sentì solo un forte scossone che fece cadere tutto ciò che era stipato e impilato in quella camera. Quando ala sera la porta si aprì, davanti agli occhi dell'uomo si aprì uno scenario apocalittico. Incredulo e scioccato girovagò in mezzo alle macerie realizzando che forse era rimasto solo. C'era solo lui di essere vivente in quella desolazione, e mentre pensava come sarebbe stato il suo futuro inciampò in un libro e raccogliendolo si accorse che stava camminado su di uno strato di libri...Libri!! Libri ovunque migliaia, miliardi di libri ed erano tutti i suoi e realizzò in quel preciso istante che avrebbe potuto leggere per tutto il tempo che gli rimaneva da vivere. Fece un salto di gioia, finalmente poteva realizzare il suo sogno e mentre saltava e gioiva gli caddero gli occhiali. Un mondo sfuocato lo portò alla realtà e si inginocchiò per cercali. A tastoni cercò convulsamante gli occhiali e d'un tratto li trovò ma quando li arrotolò alle orecchie una visione sfaccettata gli fece capire che erano irrimediabilmente rotte le lenti. Preso dal panico aprì un libro sperando, con tutto se stesso, di poter trovare un angolino delle lenti in cui guardare per mettere a fuoco anche solo una riga per volta. Nulla tutto sfucato....finalmente aveva tutti i libri che voleva e sopratutto aveva tutto il tempo per leggerli...ma impossibilitato sarebbe rimasto sulle macerie di una grande città da solo, ma questa volta senza neanche la compagnia della lettura.
Questo mi fece capire, ancora giovane, l'importanza di non rimandare troppo i sogni. Ma cercare di realizzarli il prima possibole...non si sa mai cosa può accadere!

6 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Complimenti, perché hai raccontato benissimo a parole questo struggente episodio, che io ricordo di aver visto su youtube un paio d'anni fa, perché linkato da un'altra amica blogger... :))))
Questo a dimostrazione che per le belle persone le belle storie sono come calamite...
Un abbraccio, carissima!!

Unknown ha detto...

...ciao Gala, ricordo perfettamente il periodo quando alla tv trasmettevano quegli episodi. Non credo di averne perso uno. E oggi grazie a te, oltre ad avermi riportato indietro nel tempo, mi hai anche suggerito una morale giusta... un sincero abbraccio e complimenti per il post...

Galadriel ha detto...

@Zio scriba..ma grazie! detto da te che ho scritto bene è un complimento che terrò caro, molto caro anche perchè ti è costato una bugia e non puoi neanche confessarti per essere assolto! Ma io ti ssolvo sempre !!Un abbraccio forte.

@Sergio erano molto carini quegli episodi che non hanno mai più replicato. Avevano sempre un finale che insegnava qualcosa ed era piacevole anche per i bambini per la sua magica irrealtà.Grazie del passaggio un abbraccio.

Alessandro Cassano ha detto...

"ai confini della realtà" era una serie davvero originale (Kubrik ha scopiazzato il finale del suo "the shining" da un episodio di quel telefilm), del tutto aliena alle pacchianate moderne...

A me piace molto leggere insieme con la mia ragazza. Ci alterniamo nella lettura ad alta voce mentre l'altro/a sbriga le faccende di casa o semplicemente stando abbracciati. Di certo Internet ha stravolto l'esperienza della lettura, che è diventata sociale. Si ha modo di condividere con un click le proprie esperienze con centinaia di persone, e questo sicuramente offre nuovi spunti di riflessione e di crescita.
Ma non dimentichiamoci che anche leggere da soli, chiusi in una stanza, è condivisione: il libro è interattivo, è un dialogo - seppure in differita - tra l'autore e il lettore.

Mi è piaciuto tanto il tuo post.

Galadriel ha detto...

Benvenuto Alessandro! Mi chiedo perchè non li hanno più replicati! Replicano tutti gli anni la signora in giallo, Perry Meson, e ttutti nella prateria....che pena. Almeno ci sono libri! Io ne tengo uno anche sotto al cuscino, da quando avevo sette anni. Hai ragine il libro è interattivo ed un valido ed efficiente "teletrasporto".
Grazie il pioacere è mio.

Nella Crosiglia ha detto...

Bravo Legolas caro, condivido in tutto e per tutto...
Ricordo vagamente la serie, non essendo una fanatica televisiva ..ma la tua chiosa finale , è giustissima..
"Mai rimandare al domani quello che si può fare oggi" Chissà!
Bacioni, bacini , bacetti!

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