venerdì 8 giugno 2012

"liberazione"

Mi piace pensare che la morte sia una "liberazione". Piango e soffro di più la morte di un sentimento, quando pensi di essere amata da una persona e ti accorgi che non ti ha mai amato veramente, e l'ha fatto solo nei momenti che ti rendevi utile,che la morte di una persona. Piangere una persona che non cè più, sentirne la mancanza, è un sentimento egoistico che cerco di non alimentare.
Per quanto si stia bene a questo mondo, vediamo ogni giorno brutture, gente che ruba, che uccide che schiavizza, gente infida sempre pronta a pugnalarti per il loro tornaconto. Tradimenti che arrivano da dove meno te lo aspetti, da quel luogo ove tu ti sei sempre rifugiata ogni volta che cercavi comprensione e consolazione.

La carne chiama sempre a soddisfare desideri che, sopiti solo per poco, si rifanno sentire e come un tarlo si insinuano nella tua mente occupando tutto il tuo pensiero finchè non plachi temporaneamente quei bisogni, per poi ripetersi senza mai soddisfarli definitivamente. Poi il lavoro da portare avanti, anche quando non c'è l'immediata necessità di un guadagno, per cui si perde l'incentivo alla volontà di applicarsi e sacrificarsi, e non da meno averne bisogno per guadagnare per sostenere le spese della famiglia, che ti porta a lavorare anche con la febbre, con i dolori nel corpo e con i dolori nella sfera psicologica che ti toglie la voglia di lavorare ma devi spingerti alla buona lena.
Ritorni in casa dal lavoro e ti ritrovi panni da stirare, da lavare, da spostare, estate ed inverno da collocare a portata di mano a seconda della stagione e gli armadi da lavare, i cassetti da svuotare e riordinare. Ti metti a cucinare e pensi di dover fare scorte di cibo cotto invasato, congelato, imbustato per quando il lavoro si prolunga alle 12-13 ore e non c'è tempo.
Momento magico: la notte! Se le preoccupazioni ti permettono di dormire ecco il momento magico. Ecco il momento di togliersi la pesantezza del corpo, quella dei problemi della quotidianità, le necessità della carne che bussano facendoti sentire fame, sete ...ecct..

Ecco il momento di volare! Volare via in cerca di luoghi magici, dove tutto è così perfetto, dove nessuno può mentire, non essendoci la necessità. In quei luoghi non ti serve la valigia, la borsa o gli effetti personali, ma nemmeno il tuo libro preferito che leggi e rileggi nel tempo ricevendo sempre quel piacere emozionale, non serve, in questi luoghi le emozioni sono prive della razionalità della materia, non sono fatte di pesi specifici e di formule chimiche, sono emozioni allo stato puro, non c'è bisogno di procurarsele, sono lì con te in quel volo magnifico. Senti la tua percezione amplificata a mille ed ogni pulviscolo che ti passa davanti, lo vedi in tutte le sue forme, lo senti, ne senti il rumore del volteggiare in aria e ne  senti l'odore. Capisci, capisci e basta, non ci sono altre parole per descriverlo almeno io non ne trovo.

Capisco che è questa la condizione che avrò alla mia morte, e mi sento risvegliare dalla necessità fisiologica del corpo di andare in bagno. Un macigno si adagia su di me e sento i miei movimenti legati come se l'aria fosse vischiosa. Man mano che passano gli anni è sempre più triste il mio risveglio, la certezza che è qui che sto scontando i miei "peccati", mi fa pensare al tempo rimasto. Finchè arriverà quel momento farò un volo in quel luogo magico ogni volta che potrò e dormendo mi farò simile alla morte per far sì che alla morte sarò simile al dormiente.

Aforismi di .Leonardo Da Vinci
 O dormiente. O cosa è sonno? Il sonno ha similitudine colla morte. O perchè non fai adunque tale opra, che dopo la morte tu abbia similitudine di perfetto vivo, anzichè vivendo farsi col sonno simile ai nostri morti?[Atl. 76.a.]

Somnus est imago mortis
(Cicerone, "Tusculanae")

4 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Mi piace l'espressione che ho sentito usare da Terzani: non "morire" ma "lasciare il corpo".
Anche se non sono religioso mi piace abbeverarmi di spiritualità, che sia semplice intuizione, simbolo, anelito, speranza o pura poesia... e mi piace quella canzone dei Police che ripete: "Noi siamo spiriti in un mondo materiale".

Galadriel ha detto...

Piace anche a me caro Zio, e mi piace praticare lo spirito, ti ripaga dalle brutture della materia. Un varo abbraccio.
(abbiamo trovato un punto in comune?)

Legolas Helda ha detto...

Morire dormendo, e dormire come fossi morto! Ho sempre avuto la convizione di questa pur chiara certezza confusa dentro la mia indole irrazionale e logica chissà fino a che limite. La notte da ore di paura iniziali nella mia strana fanciullezza, e divenuta il mio imprescindibile rifugio a cui mai rinuncerei...viaggiare senza valigie e senza biglietto, arrivare senza alcun limite di percorso, fino a vivere vite ed emozioni senza pari! Vita lunga e prospera alla morte intesa come liberazione da ogni limitazione materiale! Grazie Galadriel per questo post.

Unknown ha detto...

...la tua giusta disamina è stata scritta in una straordinaria summa poetica: "Il pastore errante dell'Asia."...la liberazione da tutti gli affanni: la fine materiale....un abbraccio..

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