Pensieravo ad un bambino, al suo primo giorno di scuola. Quanta folla, quante lacrime e promesse di giocattoli e di carezze. Il grembiule blu, lo stemmino con sù scritto il suo primino...la cartella con gli accessori, comperati con troppi sudori!
L'attesa infinita, quella mano della mamma che mai era stata divisa. "Non si piange! Non sei più piccolino, adesso sei il mio omino!" Lo strozzo ed il magone pure intasavano quel cuoricino, che batteva come il motore di un camioncino. Mal di pancia come doglie, lo sconforto come se quella mano non sarebbe stata più!
Un bacino, un'altro ancora, una dimenticanza ed un'altra parola...ma la fine era annunciata la campana era suonata! Sù per le scale enormi tra mille classi, troppe voci e tanti sconquassi...un corridoio mai finito ed un banco freddo, ormai tutto era finito.
2 commenti:
Questa mi fa piangere, quando sento di bambini che vivono l'abbandono anche solo temporaneo di una mano della mamma, io piango. Avrei voluto esserci, avrei fatto le elementari con te. Lunga vita Legolas
Grazie Galadriel, mia cara amica! Sò per certo che non avresti lasciato quella...mano!
Vita lunga e prospera
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