sabato 10 dicembre 2011

cantastorie di me stesso

Cantastorie di me stesso, attorno ad un falò che arde la legna di una vita che fu.
Canta, canta che la vita passa, canta che l'amore sfugge.
Menestrello di me stesso, al cospetto di un cielo stellato senza fine, senza pareti per confini.
Narra amori e dolori che il mio cuore hanno formato, squarci cuciti e mai sanati.
Quanto amore per una vita, quante vite per un'amore che svanisce.


Sento il cuore che pulsa dentro, il suo sorriso quasi fosse il mio sgomento.
Le sue labbra morbide e sorridenti, tra due occhi come stelle che brillano in un cielo che mai troppo splendido sarà per tenerli ed ospitarli, per accoglierli ed amarli.

Canta, canta pure cantastorie di questo borgo, che i fanciulli ti ascoltano affascinati, che le donne ti guardano innamorate...canta, cantastorie di avventure fantastiche di draghi per amici, di diavoli per nemici. Monti alti ed inaccessibili, violati tra le ali di quel drago che trovandoti ti adottò.

Castelli infami, prigioni tetre e buie, hai varcato per avere la tua gloria. Re malvagi hai sgominato per salvare quella fanciulla che il suo cuore ti ha donato. Canta cantastorie, cerca pure la tua gloria...cerca pure la tua storia, tra i suoi occhi ed il suo sguardo, raggiungerai il tuo traguardo.

4 commenti:

Squilibrato ha detto...

Molto bella!!!
Abbraccione.

Legolas Helda ha detto...

Ma grazie!! :)
Ben trovato Squily ;)
Grazie per il tuo apprezzamento...ti auguro sempre vita lunga e prospera.

Galadriel ha detto...

Bella Legolas questa "ballata" scritta, i cantastorie raccontavano cose accadute erano i giornali dei tempi antichi, facevano informazione.
Certa che lo raggiungerai quel traguardo e io ti sosterrò.Lunga vita.

Legolas Helda ha detto...

Ti sono grato dolce Galadriel...la tua presenza per me sarà una guida certa. Vita lunga e prospera

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