mercoledì 2 novembre 2011

il maschio

Mio padre voleva il maschio

Si, diventava matto per un figlio maschio, ma quando seppe che era di nuovo una femmina se ne andò dall'ospedale senza vedere sua moglie e sua figlia, che purtroppo ero io, e ci guardò di sfuggita solo al nostro ritorno. Comunque mi accettò e anche se femmina se ne fece una ragione.  

Mio padre aveva una cava di sabbia sul fiume e mi portava sempre con se . Mi divertivo a sporcarmi di grasso nella catena del motore diesel che faceva risalire i carrelli dal fondo del fiume dove c'era la draga che scandagliava il fondale e levava sabbia dal fondo accumulandola sui carrelli che venivano poi issati da questa catena tirata da un motore.

Ero la gioia di mio padre perché ancora piccola giravo con pinze, cacciaviti, martelli in mano e li sapevo usare. Intanto io crebbi e mio padre cambiò mestiere, si comprò un camion che fu la mia gioia. Facevo
gli ingrassatori al camion, guardavo dentro al motore portando le chiavi a mio padre le conoscevo tutte ed ero diventata un'esperta tanto che da grande mi aggiustavo la mia 500 da sola. Cambio dei giunti, le boccole dello sterzo, la guarnizione di testa..avevo imparato a fare un sacco di cose ma avevo perso mio padre.

All'età di dodici anni mi crebbero, dalla sera alla mattina, le tette!!! Ma no io non le volevo! Mio padre non mi volle più. Soffrii come un cane abbandonato in autostrada e iniziai ad odiare le mie tette. A scuola camminavo gobba e chiusa a braccia conserte perché non si vedessero e ad un ragazzino che mi prendeva in giro facendole notare a tutti, gli diedi un fracco di botte e gli ruppi un braccio!

Ah..che soddisfazione, da quel momento lo prendevo in giro io e le mie compagne per averle prese da una femmina. Iniziò li la mia sfida contro i maschi.
Mio padre mi allontanò ed io per compiacerlo mi comportavo sempre più da maschiaccio. Tutto quello che c'era da fare di pesante dove occorreva avere una forza fisica, lo facevo io per farmi maschio agli occhi di mio padre. La parte femminile di me prese il sopravvento e mi ritrovai con una femminilità spiccata che stupì perfino me stessa. 

Ma quel maschiaccio che avevo tanto coltivato da piccola nel tempo subì una trasformazione, al posto di farlo crescere materialmente decisi di farlo crescere psicologicamente sviluppando un pensiero maschile.

Non lo so se sono riuscita a descrivere bene la situazione ma per spiegarmi meglio mi ritrovo a comportarmi da femmina e a pensare da maschio. Mio marito trova la cosa molto piacevole perché per lui sono la sua donna e il suo migliore amico, e io con lui soddisfo entrambe le mie personalità.

3 commenti:

Unknown ha detto...

Mi è piaciuta la conclusione...l'importante è riconoscersi...ascoltare i propri pensieri..accomunarli ai desideri dell'animo per poterli esporre nel divenire con semplicità e trasparenza...serene..
dandelìon

Mary ha detto...

Vivace e simpatica la descrizione del nascere ed evolversi della Tua personalità.
Senza volerlo hai i pregi(... forse anche i difetti?) di entrambi i sessi...
Certo... è un gran bel vantaggio, però ciò che conta davvero è stare bene con se stessi.
Abbraccio grande... mia cara,
Mary

Galadriel ha detto...

@Dandi bene ci tenevo che fosse a te gradito. a presto amica cara.
@Mary.Penso proprio di si che con i pregi ti devi prendere anche i difetti! Troppo comodo portarsi a casa solo i pregi..ahahah!!!
è comunque un bel miscuglio e mi fa star bene con me stessa e con mio marito da ben 32 anni! Un abbraccio a te Mary.

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