martedì 6 settembre 2011

imperatore e re meraviglia del mondo

Cari amici e lettori de"Il peccato veniale", quanti uomini protagonisti della loro e nostra storia comune sono stati a calcare strade impervie, sconosciute ai più, stanchi della solita "storia". Assetati di novità, cultura, innovazione, modernità. Tra questi spicca senz'altro colui che fu sopranominato stupore del mondo.
Federico VII Hohenstaufen di Svevia, o Federico I di Sicilia o Federico II del Sacro Romano Impero, fu re di Sicilia, duca di Puglia, principe di Capua, re di Gerusalemme, imperatore dei Romani, re d'Italia e re di Germania.


Al mondo era conosciuto come stupor mundi (meraviglia o stupore del mondo) o puer Apuliae (fanciullo di Puglia), fu Imperatore del Sacro Romano Impero dal 1220 al 1250. Apparteneva alla nobile famiglia sveva degli Hohenstaufen. Federico II era un'uomo dalla personalità poliedrica e affascinante che, fin dalla sua epoca, ha attirato a sé l'attenzione di storici ma soprattutto del popolo, dando vita anche una lunga serie di miti e leggende popolari.
Il suo regno fu prevalentemente caratterizzato da una incisiva attività legislativa e di innovazione tecnologica e culturale, dirette a riunire le terre ed i popoli, contrastata fortemente dalla Chiesa. Federico stesso era un'apprezzabile letterato, fu acerrimo garante e protettore di artisti e studiosi. La sua corte fu punto d'incontro tra le culture greca, latina, araba ed ebraica.
l 26 dicembre 1208 Federico...
compì 14 anni e finalmente uscì dalla iniziale tutela papale, assumendo totalmente il potere nelle sue mani. Nel 1209 Ottone IV di Germania fu eletto imperatore del Sacro Romano Impero, ma nel 1212 dei ribelli, ai quali era volta la simpatia papale dell'allora papa Innocenzo III, che aveva intanto scomunicato Ottone, elesse Federico "re dei Romani",  che equivaleva al preludio per divenire imperatore: Sigfrido III di Eppstein incoronò Federico nel duomo di Magonza, ma la sua effettiva sovranità si ebbe soltanto dal 27 luglio 1214 quando, nella battaglia di Bouvines, Filippo Augusto re di Francia, alleato di Federico, sconfisse Ottone IV alleato degli inglesi. In Germania intanto resisteva al potere di Federico soltanto Colonia, la città più ricca e popolata della Germania di allora, i cui mercanti vantavano particolari favori commerciali e di traffico con l'Inghilterra di Enrico II Plantageneto sin dal 1157, ed Aquisgrana, dove erano conservate le spoglie di Carlo Magno. Quest'ultima cadde nel luglio 1215 e Federico suggellò cosi l'incoronazione di Magonza.
Il 12 luglio 1213 con la cosiddetta "Bolla d'Oro", Federico s'impegno a mantenere separati  Impero e Regno di Sicilia (vassallo del Pontefice) e di rinunciare ai diritti germanici in Italia. Promise inoltre di intraprendere presto una crociata in Terra santa. L'11 novembre 1215 venne aperto da Innocenzo III il IV Concilio Lateranense (XII universale) cui anche Federico partecipò. Finché fu in vita il suo protettore Innocenzo III, Federico evitò di condurre una politica personale troppo marcata, ma non appena mori' Innocenzo III al quale gli subentrò Onorio III (18 luglio 1216), papa di carattere meno deciso del predecessore, Federico fu spronato a dare il via alla promessa di indire la crociata. Federico tergiversò a lungo e nel 1220 fece nominare dalla Dieta di Francoforte il figlio Enrico "re di Germania". Il Pontefice ritenne che l'unico modo per costringere Federico a fare la crociata in terra santa  era quello di nominarlo imperatore, cosi finalmente il 22 novembre 1220 Federico fu incoronato imperatore in San Pietro a Roma.
La Carta rappresenta senza ombra di dubbio una delle più importanti innovazioni legislative applicate da lui stesso al Sacro Romano Impero nel territorio tedesco.
Con questo atto Federico II ebbe il coraggio di rinunciare ad un certo numero di privilegi reali in favore dei principi-vescovi. Fu un vero e proprio terremoto nell'equilibrio del potere, un nuovo modo di governare che doveva portare a maggiori vantaggi nel controllo di un territorio vasto e lontano.
Fra i tanti diritti acquisiti, i vescovi assunsero quello di battere moneta, indire le tasse e costruire fortezze. A tutto ciò si aggiunse il diritto di istituire tribunali nelle loro signorie e di ricevere l'assistenza del re o dell'imperatore per far rispettare i giudizi emanati nei territori in questione. La condanna da una corte ecclesiale era automaticamente una condanna e una punizione da parte del Tribunale Reale o Imperiale. In più, la pronuncia di una scomunica si traduceva automaticamente in una sentenza come fuorilegge da parte del tribunale del Re o dell'Imperatore. Il legame, quindi, fra il tribunale di Stato e quello locale del Principe Vescovo si saldò in maniera indissolubile.
L'emanazione di questa legge si ricollegava direttamente a quella che più tardi fu lo Statutum in favorem principum, che decretava stessi diritti per i principi laici. Il potere dei signori aumentava, ma cresceva anche la possibilità di controllo sul territorio dell'impero e sulle città. In questo modo, Federico II sacrificò la centralità del potere in cambio di una maggiore tranquillità nella parte continentale dell'Impero stesso, in modo da poter convogliare la sua attenzione sul fronte meridionale e mediterraneo.
Federico fu vittima probabilmente di un'infezione intestinale, a causa di malattie mal curate, durante un soggiorno in Puglia; secondo Guido Bonatti, invece, fu avvelenato. Egli, difatti, qualche tempo prima aveva scoperto un complotto, in cui fu coinvolto lo stesso medico di corte. Le sue condizioni apparvero immediatamente gravi, tanto che si rinunciò a portarlo nel più fornito Palatium di Lucera e la corte dovette riparare nella domus di Fiorentino, un borgo fortificato nell'agro dell'odierna Torremaggiore, non lontano dalla sede imperiale di Foggia.
Leggenda vuole che a Federico fosse stata predetta dall'astrologo di corte, Michele Scoto, la morte “sub flore”, ragione per la quale pare egli abbia sempre evitato di recarsi a Firenze. Quando fu informato del nome del borgo in cui infermo era stato condotto per le cure necessarie, Castel Fiorentino per l'appunto, Federico, comprese ed accettò la prossimità della fine.

2 commenti:

Unknown ha detto...

...la parte in cui divenne re di Gerusalemme mi sfugge Legolas...vidi un film tempo fà che parlava appunto del Re di Gerusalemme al tempo dei Crociati...mi piacerebbe approfondire l'argomento...sereno iniziar del giorno Amico Caro..un raggio di Sole irradi il tuo vissuto odierno in Luce ed emozione..
dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Cara amica mia, è sempre un piacere poterti rispondere: per essere brevi ti rimando a questo link: http://www.stupormundi.it/regerusalemme.htm
Spero sia stato esaustivo. Non esitare a chiedere altre spiegazioni ;)
Lunga vita e prosperità dadenlion svit-kona.

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