giovedì 11 agosto 2011

Stubby, un pitbull incredibile

Cari amici e lettori de"Il peccato veniale", in molti usano dire che dietro grandi uomini ci siano sempre delle grandi donne, ma in pochi sanno che in parecchi eventi della storia, dietro alcuni grandi uomini ci siano dei grandi cani. Eroi anonimi, che per il solo senso del dovere verso il proprio padrone sono pronti ad immolarsi, per ricevere come unica ricompensa qualche biscotto o delle coccole. E' il caso della storia incredibile di un pitbull di nome Stubby.


Stubby, un pibull terrier americano, di origine sconosciuta, fu trovato dal soldato John Robert Conroy all'interno del campus dell'Università di Yale nel 1917, mentre veniva addestrato per il fronte europeo della prima guerra mondiale. Il cucciolo allora, era a chiazze bianche e marroni, e la coda mozza,  da cui fù coniato il nome Stubby. Durante la sua permanenza al campo con il soldato Conroy e gli altri uomini in servizio, Stubby prese l'abitudine di partecipare a tutte le adunate, alle marce e imparò addirittura il saluto militare a suo modo: Metteva la zampa destra sull'arcata sopraciliare destra ogni volta che qualcuno attorno a lui faceva il saluto militare. L'abilità di Stubby nel saluto, attirò l'attenzione del comandante del campo al punto tale che permise al soldato Conroy di tenerlo con sé, nonostante il divieto assoluto imposto agli animali, di stare nell'area d'addestramento. Finito l'addestramento il campo chiuse. Il soldato Conroy però non intendeva abbandonare quel pitbull, e così decise...
di portarlo, clandestinamente a bordo di un camion per il trasporto delle truppe, al deposito ferroviario. Successivamente, sempre di nascosto, lo trasferì assieme agli altri soldati fino a porto di Newport News in Virginia. Stubby fu poi imbarcato su di una nave diretta in Europa. Dovette trascorrere circa dodici ore nascosto in un contenitore di carbone. Quando la nave era ormai troppo al largo per poter tornare indietro, il soldato Conroy lo portò apertamente sul ponte. Stubby divenne così popolare tra i marinai e i soldati che uno di questi si adoperò di cucirgli un set di mostrine, come quelle che usano i soldati per identificarsi. Passarono diverse settimane prima che arrivassero degli ordini. Il reparto di fanteria del soldato Conroy, una sottodivisione della 26th Yankee Division, puntò verso il fronte francese. Il comandante assegnò degli ordini speciali al pitbull soldato Stubby, facendolo diventare membro e mascotte del 102° reparto di fanteria. Tali ordini gli consentirono di andare in prima linea con il soldato Conroy e gli altri. Il 102° raggiunse il fronte il 5 febbraio 1918. C'era freddo e la situazione era pericolosa. I soldati dovettero stare in trincee dove la pioggia si riversava rendendo poco salutari le condizioni dei soldati e del pitbull. I cecchini continuavano a sparare e molti uomini morirono o furono feriti. Stubby, il pitbull soldato, si abituò a questa atmosfera pesante. Tutto prosegui nella terribile "normalità", fino all'attacco con il gas da parte dei Tedeschi. Questo gas era composto da sostanze chimiche che bruciavano pelle, occhi e polmoni. Ciò causò cecità, perdita di braccia, gambe e la morte di tanti. Stubby venne ferito durante uno di questi attacchi con gas. Fu portato al più vicino ospedale e curato. L'esposizione al gas però lo rese sensibile al più leggero vapore è gli consenti di salvare il proprio contingente durante un'altro attacco. Gli uomini nel tratto di trincea di Stubby, stavano dormendo, ma il pibull avvertì l'odore e corse per tutta la trincea abbaiando e mordendo camice e stivali dei soldati per svegliarli. Alcuni di loro si svegliarono e si resero conto di ciò che stava accadendo e poterono suonare l'allarme. Molti uomini furono salvati dall'intervento provvidenziale di questo pitbull. Stubby alle trincee, si rese molto utile anche per il ritrovamento dei feriti nella cosi detta"terra di nessuno". A questo modo era chiamato quel tratto di terra che stava tra le trincee dei Tedeschi e quelle degli Alleati, perché coloro che vi rimanevano bloccati erano quasi sicuri di non riuscire a sopravvivere a causa dei cecchini e della scarsa copertura. Stubby poteva udire i feriti e i dispersi che gridavano in inglese. Un giorno, il pitbull, mentre era di pattuglia nella terra di nessuno, udì un rumore che proveniva da un cespuglio. Ci andò e scovò una spia tedesca che stava tracciando una mappa delle trincee. Stubby tirò indietro le orecchie cominciò ad abbaiare. Il soldato cominciò a correre e Stubby lo inseguì facendolo inciampare e cadere. Poi lo attaccò alle braccia e in fine lo morse e tenendolo per le terga permise la sua cattura. Grazie a tale atto di coraggio il comandante lo propose per una promozione ai ranghi di sottufficiale e lo nominò sergente. Fu il primo della sua razza ad ottenere un titolo nelle forze armate. La prima guerra mondiale terminò l'11 novembre 1918. Il pitbull sergente Stubby si rese utile in 17 battaglie in Europa. Fece visita anche al presidente Woodrow Wilson dopo aver condotto una parata delle truppe statunitensi in Europa. Quando incontrò il presidente Wilson, il pitbull con grande fierezza, lo salutò alla sua maniera e il presidente nè fù grandemente compiaciuto. Tornato negli Stati Uniti nell'aprile del 1919, Stubby venne premiato con diverse medaglie. Una di queste era una medaglia d'oro della Humane Education Society assegnata da Gerard John J. Pershing, capo delle forze armate statunitensi.

4 commenti:

✿lafamevienmangiando✿ ha detto...

uau....che bel post....da brivido!!!i cani sono meravigliosi....hanno una sensibilita' e un'intelligenza spettacolare...per non parlare dell'affetto incondizionato e grandioso che mostrano al proprio padrone ed a volte anke agli estranei!!!....esseri viventi meravigliosi!.....
...che bel post!...l'ho letto tutto d'un fiato...grazie mille per la bella emozione che mi hai trasmesso col tuo racconto...complimenti!!!

Unknown ha detto...

...eroismo allo stato puro...è bello leggere di questi vissuti...grazie Legolas..un esempio concreto della fedeltà che i nostri cari amici quattro zampe sanno indiscutibilmente donarci...un raggio di Sole giunga a Te...nel finire del giorno, ora tiepido..porterà serenità e ristoro..a presto..
dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Sono lieto che tu abbia letto tutto d'un fiato "Affamata"...in effetti devo confesserti che ho letto anche io questa storia che ha dell'incredibile, tutta di un fiato, e nè sono rimasto affascinato. Si, sono doni meravigliosi che il più delle volte non meritiamo d'averli.
Lunga vita e prosperità ..."affamata".

Legolas Helda ha detto...

Carissima dandelion finiarel, sono sempre grato al cielo quando riesco a suscitare emozioni nel condividere qualcosa, una storia, un'evento, un pensiero... e i tuoi apprezzamenti mi gratificano tanto.
Lunga vita e prosperità dandelion helda.

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