lunedì 30 maggio 2011

Un giusto uomo

Un esempio di uomo per tutti noi.
Giorgio Perlasca nasce a Como, 31 gennaio 1910 – muore a Padova, 15 agosto 1992- è stato un funzionario e commerciante italiano.
Il suo nome saltò agli onori della cronaca quando fu reso noto che aveva salvato la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi durante la seconda guerra mondiale, strappandoli alla deportazione nazista, fingendosi un diplomatico spagnolo. Di quest'uomo, da giovane, aderì convinto al partito fascista e combatté in Africa ed in Spagna come volontario nella guerra civile, nelle truppe di Francisco Franco fino al 1939. All'inizio della seconda guerra mondiale, Perlasca si trovò a lavorare in Jugoslavia, in Ungheria per la precisione a Budapest per una ditta di Trieste che importava bovini. Il giorno dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati (8 settembre 1943) si trovava ancora nella capitale ungherese e, prestando fedeltà al giuramento fatto al Re, rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Per questo motivo si trovò...
ad essere ricercato dai tedeschi, che intendevano arrestarlo ed ucciderlo per tradimento, e fu costretto a trovare rifugio presso l'ambasciata spagnola.
Ottenne, dall'ambasciata, una cittadinanza fittizia e un passaporto spagnoli, divenne «Jorge Perlasca» e fu impiegato dall'ambasciatore Briz, nel piano per salvare gli ebrei di Budapest, ospitati in apposite «case protette» dietro il rilascio di salvacondotti. Tale operazione era stata organizzata con la collaborazione di alcune ambasciate di altre nazioni.
Quando nel novembre 1944 Briz decise di lasciare Budapest e l'Ungheria per non riconoscere il governo filonazista ungherese, Perlasca decise di restare e spacciarsi come sostituto del console partente, all'insaputa dello stesso, redigendo di suo pugno la nomina ad ambasciatore con tanto di timbri e carta intestata.
Perlasca si trovò a gestire il "traffico" di migliaia di ebrei, nascosti nell'ambasciata e nelle case protette sparse per la città, rilasciò migliaia di finti salvacondotti che conferivano la cittadinanza spagnola agli ebrei, arrivando più volte a strappare letteralmente dalle mani delle nazisti i deportati sui binari delle stazioni ferroviarie. 5200 ebrei furono salvati da Perlasca dalla deportazione. Ecco un Giusto! Un uomo che ha fatto del suo altruismo uno strumento con cui Dio ha operato per il Bene.



2 commenti:

Unknown ha detto...

Un esempio da seguire. Siamo tutti strumenti di Dio , solo abbiamo la vista offuscata e l'anima talmente triste che non riesce a cogliere il bisogno nel prossimo. Eppure quando ci prodighiamo per una perrsona che soffre, i nostri problemi divengono invisibili. Fare del bene al prossimo è un unguento miracoloso per le ferite della nostra anima. Provare per credere. bel post Galadriel..sereno inizio di settimana..

Dandelìon

Galadriel ha detto...

Grazie Dandelion....Si siamo strumenti nelle mani di Dio ..purtroppo tanti troppi, pur pregandolo non si fidano di Dio, secondo me è uno dei mali di questa società.Buona fortuna Dandelion.

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