sabato 8 settembre 2018

Il mio più grande amore

Giullari, menestrelli, cantori ed avventori di esilaranti storie, narrate pure le gesta di chi un tempo fu, canzonate e ricamate che io stesso rida di me.


Venite a corte, non declinate il nobil invito di un re che pur senza ormai un regno su cui regnare, cortesemente vi prega di accettare.


Cantate orsù, ad un re che ormai senza regina, non saprebbe più a chi rivolgere la propria stima.

Ad un cuor traboccante di atroce disperazione, non negate il dolce suono della vostra lira, addolcite per pietà ogni sua pena, lasciate pure che urli come lupo dinanzi alla luna piena.

Quanto amaro fu quell’amore che amando in maniera cosi travolgente, s'infranse in una inevitabile struggente prematura fine.

Riempite le mie sale, preparate cibi succulenti e di cervogia prelibata rinfrescate le vostre gole… che si canti fino al sorgere di un nuovo dì.

Suonate e cantate delle gesta di un tempo che fu, fatelo un’ultima volta ancora, che riecheggi forte e perenne l’eco di quello che fu il mio più grande errore…

il mio più grande amore.

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