venerdì 18 novembre 2011

mio zio era un falegname

Che fortuna ho avuto! Sono cresciuta in mezzo ad artigiani bravi che mi hanno dato modo di imparare manualità che altrimenti non avrei avuto. Ho avuto uno zio elettricista, uno falegname, una zia e uno zio parrucchiere, mia mamma una bravissima sarta cresciuta in una sartoria di abiti di classe, non la ricordo senza un ago in mano. Mio padre era calzolaio, sapeva fare una scarpa dalla A alla Z.

Per esigenze finanziarie faceva un'altro lavoro, ma la sua passione era fare scarpe. Suo fratello, mio zio,
faceva il falegname. L'ha fatto tutta la vita, mobili ,finestre, portoni, sedie tutto artistico. Fece una libreria per la bibblioteca di un ospedale di Bologna, come ringraziamento per avergli salvato la vita, che ancora è oggetto di attenzione e ammirazione per la finezza della lavorazione.

La prima bottega l'aprì accanto a casa mia nel magazzino di mio padre, che per metà era officina e per metà bottega dello zio. Sono cresciuta fra l'officina e la falegnameria, ma il ricordo dell'odore del legno appena tagliato è insuperabile ed è fortemente stampato nel mio ricordo di bambina. Il legno odora ad ogni stadio della sua lavorazione, e io li ricordo tutti e ogni tipo di legno ha il suo odore, colore e durezza.

Il legno mi piace e ancora ora se devo fare una riparazione prendo il mio seghetto alternativo mi taglio il pezzo, lo lavoro e lo monto, lavoretto che ho fatto ieri. Dovevo coprire un termosifone con una griglia in ottone traforata e gli serviva una cornice in legno, cosa che ho fatto e montata ed è venuta una meraviglia, almeno mio marito l'ha definita così (la griglia.. non io!).

Soddisfatta, non ho potuto fare a meno di scriverlo qui come per condividere la mia soddisfazione ad aver fatto subito un lavoretto che, se fatto ad un artigiano, avrei aspettato almeno un mese. Ieri mi sono stata utile e speriamo di essermi utile anche oggi.

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