mercoledì 29 giugno 2011

l'ultimo gran maestro

Cari amici e lettori de "Il peccato veniale", oggi vorrei parlarvi dell'ultimo gran Maestro dell'ordine dei cavalieri templari. Jacques (Giacomo) de Molay nato a Molay, 1243 e morto a Parigi, 18 marzo 1314.


L'ultimo gran maestro dell'ordine dei cavalieri templari nacque dal matrimonio del nobile burgundo Jean der Longwy con la figlia del Sire di Rahon. Dal momento che più luoghi portano il nome Molay, è solo per tradizione che si identifica come città natale di Giacomo una Molay presso Besançon. Dell'infanzia di Giacomo non si ha grandi notizie,e quelle poche di cui siamo in possesso non sono nemmeno certe. Nel 1265 Giacomo venne introdotto nell'ordine dei Templari a Beaune. A presenziare le cerimonie di iniziazione furono Ymbert de Peraudo e Amalric de Ruppe. Ma è solo a partire dal 1270 che il nome di Giacomo di Molay riaffiora negli annali. Lo si vuole in Outremer, nome con cui in quei tempi veniva chiamata la Terra Santa. Nel 1285 a Giacomo di Molay gli venne dato il titolo di Conte di San Giovanni d'Acri, ma nel 1290 si stabilì a Cipro e pertanto non poté essere partecipe alla difesa di San Giovanni d'Acri nel 1291. Ancora nel 1291, in occasione di un Concilio dell'Ordine, Giacomo diede sfogo alla sua insoddisfazione riguardo alla situazione interna all'Ordine e dichiarò...
il suo intento di introdurre profonde innovazioni. Fu nel 1294 che ebbe la nomina di capo, ossia gran maestro dell'Ordine. Fu cosi l'inizio della fine, l'ultimo gran maestro dei templari durante il processo del 1307 all'ordine, di cui egli era il gran maestro,  fu assoggettato alla tortura, cedendo alle tesi dell'accusa, ed in seguito venne condannato alla prigionia a vita. Il sacerdote e studioso di simbolismo cristiano Louis Charbonneau-Lassay ipotizzò che i graffiti nella torre del Castello di Chinon fossero opera di Jacques de Molay ed eventualmente di Geoffroy de Charney durante la loro prigionia. L'ordine dei Templari ebbe la sua fine definitivamente, durante al riunione degli Stati Generali del 1308.
In seguito Jacques de Molay ritrattò le sue dichiarazioni. Cosi facendo fù condannato al rogo assieme al compagno di prigionia Goeffrey de Charney. Il rogo fu consumato a Parigi sull'isola della Senna detta dei giudei, nei pressi di Notre Dame, il 18 marzo dell'Anno Domini 1314. L'aneddotica vuole che prima dell'esecuzione Jacques de Molay abbia invitato Filippo il Bello e papa Clemente V a comparire di fronte al tribunale di Dio. La morte entro l'anno di entrambi i personaggi non fece altro che dare forza all'idea comune che, egli fosse caduto vittima di un'ingiustizia.
Sul luogo della sua esecuzione lo ricorda ancor oggi una piccola lapide. Essa si trova sul lato occidentale del Pont Neuf sulla Île de la Cité di Parigi. La lapide e posta esattamente ai piedi del ponte, su muro opposto all'ingresso al parco dell'isola. Barbara Frale ha rinvenuto agli inizi degli anni duemila negli Archivi vaticani un documento, noto come pergamena di Chinon, che dimostra come papa Clemente V evesse intenzione di perdonare i templari nel 1314, assolvendo il loro gran maestro e gli altri capi dell'ordine, dall'accusa di eresia, e limitarsi a sospendere l'ordine piuttosto che sopprimerlo, per sottometterlo ad una profonda riforma.

4 commenti:

Massimo Caccia ha detto...

Interessante rilettura della storia di un uomo che la storia non ha trattato bene (la storia scritta dai "vincitori"). Credo che lo spirito templare sopravviva ancora.

Legolas Helda ha detto...

Si è vero, una vittima della storia umana, che certamente ha segnato un'epoca, con il suo spirito innovativo e rivolto al futuro. Purtroppo l'umana storia non lo ha considerato come avrebbe meritato.
Grazie per la tua gradita visita, e per il tuo commento con cui mi riscontro in toto.
Lunga vita e prosperità Massimo helda!

Unknown ha detto...

"L'aneddotica vuole che prima dell'esecuzione Jacques de Molay abbia invitato Filippo il Bello e papa Clemente V a comparire di fronte al tribunale di Dio."

Queste parole mi mettono di fronte a nuove domande che non sò se troveranno mai risposta...eppure credo fermamente in Dio. Grande Uomo il protagonista di questo vissuto...d'esempio per chi lo volesse conoscere...siamo solo di passaggio su questa terra ,ma verremo ricordati per le nostre gesta...per le nostre prese di posizione.
Grazie Legolas per gli stimoli che sempre mi dai..a presto..un raggio di Sole per illuminare il Tuo giorno..un abbraccio..
Dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Si carissima amica mia! Le risposte forse un giorno le avremo, o forse no, quel che sò che un giorno capiremo ogni cosa dinanzi a Colui che tutto può, ed allora non avremo più domande prive di risposta.
Lunga vita e prosperità dandelion finiarel

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