Primizia dei miei raccolti per me fosti, gaudio infinito per la mia anima la sera che i miei occhi ciechi incontrarono i tuoi.
Come stelle illuminarono la mia vita, il mio cielo d’improvviso vide la luce del sole ed io fui preso in una morsa mortale.
Stupore e paura, meraviglia e sconcerto si scontrarono come in una giostra di nobil cavalieri, impavidi e sprezzanti della morte il giavellotto puntarono l’uno verso l’altro.
Incapace di contenere una simile beltà, fui preda della paura, divorandomi come preda indifesa.
Tu ed io, amanti ed innamorati da che il mondo fu, tu ed io due anime fuse per l’eternità.
Tu ed io come Giulietta per il suo Romeo prima, ora come gli Albizi ed i Pazzi per i Medici, vittime di noi stessi.
Ora solo la buia notte a tenerci compagnia, invece di quella stella mattutina, freddo e gelo ad avvolgere le nostre anime ormai dimentiche di quel brivido che ci avvolse di giorno e di notte.
Si spenga pure ogni barlume di speranza, ogni luce lasci il posto al buio della notte ed i miei occhi possano trovare pace in un qualsiasi sogno che fu.
Nessun commento:
Posta un commento