mercoledì 7 maggio 2014

Ciccio di Viggiano | Miti e leggende Lucane.

Nella misera capanna albergava una tetra tristezza. Il povero padre non c'era più ormai e i morsi della fame attanagliavano i suoi due figli, Frungillo e Menicuzzo, rimasti soli con la loro madre.

"Come si fa, adesso?" chiedeva tutta sconsolata la donna.
Mentre i due bimbi, non sapendo che cosa rispondere, andavano a sedersi sulla soglia e per evadere la fame, sognavano carriole d'oro iene di gustose patate calde, una montagna di formaggio pecorino, una casina fatta completamente di zucchero.
Miti e leggende Lucane

Un giorno, mentre sognavano, giunse un vecchio magro e asciutto che indossava a tracolla una chitarra e aveva in mano un flauto. Egli aveva anche sulle spalle un sacco pieno chi i bimbi osservavano pieni di speranza.
"Io sono Ciccio, amico del vostro babbo" disse questo strano personaggio "e vengo da Viggiano, il paese della musica. Questi due strumenti mi furono consegnati da vostro padre quando, ormai arricchito, si comperò questa capanna per sposarsi. Anch'io ora mi sono fatto un bel gruzzolo e aiuterò voi!".

Cosi dicendo tolse dal sacco una grossa pagnotta a forma di ciambella ripiena di uova sode e la diede alla donna, che lo guardò con occhi pieni di lacrime dalla commozione e pieni di gratitudine per quella generosità insperata. Finalmente qualcuno pensava ai suoi figli! Dopodiché l'uomo iniziò a suonare musiche popolari allegre. I ragazzi che già si erano mossi per prendere un tozzo di pane, si fermarono improvvisamente, incantati.

"Siete proprio dei veri Lucani, intrisi di musica fino alla ossa!" disse contento l'uomo. "Io vi darò questi strumenti e vi insegnerò a suonarli. Girerete anche voi per il mondo, dando con le canzoni un pò serenità e di gioia agli uomini, stanchi di lavoro e di fatiche; essi non saranno avari con voi e il benessere tornerà nella capanna. Vostra madre non mancherà più di nulla..." L'uomo se ne andò. La donna si accinse a spezzare il pane, il suo volto finalmente era illuminato dalla speranza.

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