Cinema che è!
Il
cinema sin dai primi anni mostra subito una particolare attrazione per il genere
fiction e
romanzesco.
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Quo Vadis |
Le prime
filmografie, ancora dalla durata molto breve, narrano
storie semplici e dalla trama alquanto scontata, fondate sulla eterna e di sicuro impatto,
gelosia d'
amore, oppure in alternativa sul
genere criminale, con
protagonisti alcuni
personaggi storici. Facendo di questa linea di fantasia, la propria strada maestra, si giunge a girare in Italia nel 1912, con la regia di
Guazzoni, il
film Quo Vadis. Si tratta di uno dei primi
film del genere
colossal del
cinema, dove però ancora non si fa uso degli imponenti impianti
scenografici e la presenza di numerose
comparse che caratterizzeranno i successivi
film del genere "
colossal". Nel 1914 fa la sua apparizione
Cabiria. Giovanni Pastrone si occuperà della regia del
film, che si avvale delle
didascalie di Gabriele D’Annunzio.
Il
film tratta la storia di una ragazza, rapita dai Cartaginesi e liberata da un giovane romano, dopo varie e avventurose difficoltà, in cui fanno la loro comparsa il terribile dio Moloc e il gigante buono Maciste. L'opera costò oltre un milione di lire in un periodo in cui i
film costavano 50 mila lire:
Cabiria rappresentò l’impresa più ambiziosa del cinema italiano di quel momento. A parte la retorica della romanità, resterà interessante nel
film l'uso della nuova
macchina da presa: Pastrone si serve in maniera del tutto rivoluzionaria il carrello e la panoramica.
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David W. Griffith |
Il successo ottenuto dal film e gli incassi, spingono il regista americano
David W. Griffith (1875-1948) a realizzare "in grande" The Birth of a Nation (1915) e l’anno dopo Intolerance. Il primo film è un affresco della guerra civile americana. Interessanti le novità tecniche introdotte dal
regista come, ad esempio, il piano americano, il primo piano, il montaggio parallelo detto anche alla
Griffith.
Intolerance, del 1916, è l’altro
colossal diretto da
Griffith. Il film narra quattro storie sul tema della intolleranza, che però difficilmente riescono a integrarsi.
Nonostante il dispiego di mezzi e la grande abilità tecnica di
Griffith, (primissimi piani, gru, crescendo narrativo, enormi spazi, costruzioni scenografiche monumentali), l’opera non riesce a riscattarsi da uno schematismo troppo elementare. Il
genere colossal continuerà anche dopo la grande guerra, soprattutto nel
cinema americano, rappresentando uno dei generi più amati dal
pubblico di tutto il mondo.
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