Dalla preistoria alla rivoluzione industriale il Cinema ha aspettato paziente la sua evoluzione, fino ad arrivare agli effetti speciali che ci fanno vivere emozioni uniche ed irripetibili.
Il Cinema agli albori dell'era moderna |
sequenza come dei fotogrammi incisi su una pellicola immaginaria. Ma con ogni probabilità sarebbe sufficente rammentare che noi tutti, quando cala la sera, con il suo fascino imperscrutabile e il dio Morfeo ci culla facendoci chiudere dolcemente gli occhi per entrare nel mondo magico dei sogni, iniziamo a vedere immagini che vivono in una realtà alternativa, si muovono autonomamente e possiamo perfino ascoltarle e sentirne l'essenza come fossero reali.
Prima di ogni cosa gli scienziati hanno dovuto capire che l'occhio umano riesce a percepire come movimento continuo una serie di immagini fisse, leggermente diverse tra loro, che gli vengono proiettate in rapida successione, ad una velocità di almeno 16 fotogrammi al secondo (fenomeno della persistenza della immagini sulla retina).
Fenoscopio |
Strumenti ottici come il fenachitoscopio (1832) o lo zootropio (1833) potevano restituire l'illusione di un movimento continuo proprio basandosi su questo principio: le immagini venivano disegnate su dei rulli scorrevoli azionabili girando una manovella; attraverso un piccolo foro lo spettatore poteva vedere le immagini scorrere e ricevere l'impressione di un movimento continuo. Questi strumenti, utili alla ricerca scientifica, divennero popolari come giocattoli, oggetti capaci di suscitare curiosità e stupore, quegli stessi sentimenti che avrebbero attratto il pubblico nei primi spettacoli cinematografici. Per questa ragione, il cinema delle origini è noto anche come cinema delle attrazioni.
Oggi consideriamo il cinema come una forma d'arte, ma i primi che si interessarono alla possibilità di registrare e riprodurre il movimento non furono personalità del mondo artistico. Tra i precursori della nascita del cinema troviamo infatti esponenti del mondo scientifico come Eadweard Muybridge o Étienne Jules Marey.
Fig.1 |
Il primo riuscì a fotografare le varie fasi della corsa di un cavallo (Fig.1) servendosi di dodici macchine fotografiche posizionate lungo il percorso compiuto dall'animale. Muybridge continuò ad utilizzare e perfezionare la sua tecnica per lo studio del movimento umano ed animale. Nel 1878 creò lo zooprassinoscopio, un primo rudimentale proiettore, che funzionava tramite dei dischi rotanti sui quali erano impressi disegni ricavati dalle sue fotografie.
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