sorridendo con la pioggia

Pensierando, stamani mi veniva in mente me bambino!
Sorridente sempre e comunque, nelle poche foto di famiglia che mi ritraggono...tra le tante invece di mia sorella. Sempre ammalato e sorridente, arrivato in ritardo in questa realtà assegnatami, ma ingenuamente inconsapevole di quante privazioni si sono perpetrate verso di me.

Sorridente per una torta fatta in casa, al mio primo anno di vita! Sorridente come se quella torta fosse tutta per me e mai potuta assaggiare, come se quella festa, nata tra mille mugugni e preoccupazioni, fosse la gioia più grande che esistesse al mondo...

Un mondo fatto di camici bianchi, aghi e tubicini, che s'ifilavano dentro le mie vene livide e martoriate, perché tutti i bimbi, sorridendo, fanno cosi, perché ogni bimbo, sorridendo, deve avere male al pancino, perché le paste dolci solo i grandi potevano mangiarle.

Sorridente di questa vita come fosse l'unica, come fosse quella che giustamente e realmente si dovesse vivere. Liquidi amari al palato, aghi enormi e cattivi che spuntavano da involucri di vetro messi a bollire nel pentolino delle torture e l'attesa, la tragica attesa che il tutto si compiesse, affinché io vivessi bene...

Sorridevo sempre e comunque davanti a finestre gocciolanti di pioggia, mentre il cielo era scuro e una bacinella messa a terra per raccogliere le gocce di pioggia che colando dal tetto fatiscente della mia dimora, come se il cielo stesso mosso a compassione per me volesse bagnare la mia anima il mio cuoricino di quelle stille di pioggia fresca, stavo attento a non versarle, contando ogni goccia, ogni cerchio ed ogni tocco che in quella bacinella che presto divenne il mio laghetto dei sogni.

Sempre sorridendo, la mia testa bolliva, la fronte era sempre calda...ed il mio cuscino morbido mi attendeva, mentre fuori la pioggia mi sorrideva.