sabato 16 luglio 2011

morte d'un ruscello

Cari amici e lettori de"Il peccato veniale", quest'oggi vorrei narrarvi una leggenda vald'ostana, una regione bellissima, ricca di paesaggi mitici e figure montuose incantevoli.
La leggenda del Ru Mort, ruscello morto, un racconto che in apperenza sembra banale, senza alcun significato, almeno cosi e parso a me non appena ho iniziato a leggerlo.
Ma come sempre le verità più profonde sono nascoste dietro figure all'apparenza negative, dannose, invece...

Vorrei fare una premessa: Ogni ruscello, durante i periodi di piena, viene sempre sorvegliato da una guardia che tiene sotto controllo l'eventuale spreco  dell'acqua, e che vengano rispettate le quantità e i tempi di irrigazione dei singoli proprietari terrrieri. Era una mattina alquanto torrida di Agosto, quando la guardia del Ru Mort si svegliò è andò a fare il solito giro d'ispezione del ruscello. Però quel giorno, il guardiano ebbe come la sensazione di essere sguito da una presenza oscura e misteriosa. Insospettitosi da tale sensazione, si fermo ad ispezionare una paratia quando, con la coda dell'occhio, notò...

qualcosa muoversi nell'erba attorno a lui. Si avvicinò per vederci meglio cosa gli aveva provocato taler sensazione, e scoprì una vipera nera strisciare nell'erba. Il guardiano, infastidito, prese un bastone ed allontanò la serpe di qualche centimetro, per evitare che avesse potuto fargli del male. Ricominciò nuovamente il suo giro di ispezione lungo il ru. Dopo un centinaio di metri, udi il frastuono dell'acqua che usciva da una seconda paratia, lasciata sbadatamente aperta, quindi si fermò per chiuderla ma, nello stesso momento, mentre cercava di afferrarla, si avvide che la stessa vipera era avvinghiata sul manico della paratia stessa. Sbigottito e spaventato si allontanò, in tutta fretta, lungo il ruscello. Dopo pochi metri si fermò per riprendere fiato e si accorse che vicino ai suoi piedi c'era nuovamente la serpe che tanto fastidio gli aveva procurato in quella mattina. Questa volta però, essendosi innervosito oltremodo, afferrò un bastone e la colpì fino ad ucciderla. Da quel giorno in poi il ruscello iniziò a perdere acqua da ogni parte, le pareti cedettero sotto la forza irrefrenabile dell'acqua, ed ogni tentativo di riparazione falli. Il guardiano, convinto di aver ucciso una semplice vipera, si sbagliava, in quella creatura si celava la Fata protrettrice del Ru che da quel giorno prese il nome di Mort, perchè con la morte d'essa, mori anche l'agricoltura lungo il tracciato del ruscello.

4 commenti:

Galadriel ha detto...

Bella e triste questa leggenda!! Chissà quante Fate abbiamo ucciso!!!!! Lunga vita e prosperità a te Legolas

Unknown ha detto...

...credo alle Fate...e credo che in ogni segno v'è nascosto un disegno prestabilito...solo ci è difficile scorgerlo..il più delle volte purtroppo...grazie Legolas..sereno week end..
Dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Galadriel, è vero, tristemente vero. La nostra innata cecità chissà quante fate avremo dilaniato nel caros della nostra miserevole vita...
Lunga vita e prosperità!

Legolas Helda ha detto...

Dandelion finiarel, come dicevo a Galdriel la nostra cecità quante beltà quante cose pure e dolci, ci nascondono e le fanno rimanere dietro apparenti figure negative, pericolose, senza pensare e sapere che il negativo ed il pericoloso stà invece sotto i nostri occhi ciechi.
Lunga vita e prosperità cara amica!

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