lunedì 16 maggio 2011

Sotto i portici di Betesda


Sotto i portici di Betesda, sotto i portici del dolore
Sotto i portici dell'agonia e dell'indifferenza, ove regna sovrana incontrastata la solitudine
e sua sorella rassegnazione, v'è soltanto gente tormentata dal proprio dolore.
Sotto i portici di Betesda solo scarti solo gente ammalata, solo anime smarrite che della vita le tracce hanno ormai smarrite.
C'è chi urla il suo tormento, c'è chi langue il suo momento, e che dire di chi non scorge più il chiarore dell'alba mattutina, i dolci colori dei fiori , dei bei ciclamini.
V'è chi la sua pelle cade a pezzi, v'è chi le sue gambe non le regge più, e v'è chi non crede a CHI sta lassù.
Notte eterna che non muore mai, ma solo una fine, che per costoro fine mai sarà!
Solo in pochi sperano in un tocco, solo in pochi si bagnano, quando L'Angelo viene giù, e quelle sacre acque smuove per i più!
Solo in un angolo remoto di quei portici, giace come morto quel povero uomo
che ormai da troppo tempo non corre più,ormai da troppo tempo non spera più!
Solo senza nessuno che l'aiuti, e scendere nelle acque della salvezza, nelle acque della freschezza.
Osserva inerme il suo oblio, guarda triste la guarigione e la speranza che divampa nelle vite altrui
ma di certo la speranza di una vita nuova , non è per lui!
Solo accantonato dall'indifferenza, ogni giorno lui pensa: Potrei farcela sé solo mi trascinassi vicino alle acque, potrei sperare di bagnare la mia anima e rinverdirà come un tempo nell'aldilà, ma mentre lo pensa L'Angelo non è più! Già un'altro le acque toccò e la vita si cambiò!
Mai nessuno si accorgerà, del paralitico nessuno mai saprà! Mai nessuno la sua mano gli tenderà ed egli sempre fermo rimarrà!
Finché un giorno arrivò, si, COLUI che tutto può!
Finché un tempo fini' che quell'Angelo svani', per fare posto a CHI sa, per fare in modo che anche per lui una nuova vita si potrà!
Quanto tempo è passato come un fiume mai trovato, come un sentiero mai finito il pover'uomo era più che sfinito, ma quando il comando arrivò egli prese il suo giaciglio e ...CAMMINO'!
Tutto il mondo e la natura finalmente si muovevano alla sua andatura, il dolce soffio dell'aria mattutina accarezzava la sua faccia adesso cristallina.
Corse via con il suo giaciglio, corse via verso il nulla, perché nessuno aveva ad attenderlo
ma anche qui la sua speranza non fu disattesa, perché v'era chi da sempre l'aspettava, v'era chi mai aveva smesso di sperare, di abbracciare, di ammaestrare ed ammonire, a non sbagliare, affinché egli non abbia più a morire!

2 commenti:

Unknown ha detto...

"Ma quando il comando arrivò egli prese il suo giaciglio e camminò"...

Egli attendeva un segnale che alla fine arrivò...ma lo decise da sé.
Siamo noi i soli artefici del nostro vissuto. Le vicissitudini quotidiane ci mettono costantemente alla prova ed alle volte non abbiamo le forze per affrontarle..ecco che ci abbandoniamo all'accettazione. Ma stà a noi rialzarci..ritrovare la forza che tutti abbiamo dentro ed attende solo d'essere riconosciuta ed utilizzata per portar frutto.
Bellissimo post Legolas...sereno giorno..
Dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Siamo solo noi?
A volte c'è bisogno di qualcuno che và aldilà di chiunque altro, non un'angelo, ma L'ANGELO! Perchè quando hai le gambe, le ali, stroncate dalla vita stessa e rimani sempre dietro qualche altro, solo un miracolo può salvarti!
E finchè qul tempo non arriva, non ti rimane che aspettare, aspettare quel COMANDO!
Ma nel frattempo non affliggerei, chi in queste condizioni già si strugge di suo! Possa il cielo, possa Dio stesso avere pietà di chiunque è "solo" senza nessuno che lo spinga verso quelle acque che la vita potrebbero cambiargli!
Dandelion helda è sempre un picere condividere pensieri e riflessioni con te!
Lunga vita e prosperità! A presto!

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