giovedì 19 maggio 2011

Il mito della Brombolona


Questa leggenda si svolge sulle colline che fiancheggiano il fiume Metauro, esattamente verso Piandonico, dove sorge il paese di Gaifa nelle curvature collinose delle cesane urbinati. Proprio qui si crede che all´epoca del Duca Federico da montefeltro Signore di Urbino, v'era un castello, detto di Gaifa e, su di una torre di questo luogo esisteva una campana che veniva usata molto più per annunciare lotte e guerre che per annunciare l'ora delle preghiere. Sembra che verso il XV secolo una enorme frana, mettesse in allame gran parte del vecchio castello e anche la torre che conteneva la campana. Ad un certo punto il conte di Gaifa, radunò la gente del luogo, e fece spianare le macerie della parte crollata del grosso edificio, dopo aver recuperato le cose più importanti e sopratutto ancora da potere utilizzare, fra cui la bella campana, e provvedè a puntellare e restaurare la parte rimasta in piedi in modo da evitare che altri crolli potessero causare ulteriori danni. La campana, non sapendo dove posizionarla, la innalzarono sopra un...

grosso olmo che si ergeva, forte e robusto, lì vicino. Tutto ciò, doveva essere una sistemazione provvisoria, ma fu una provvisorietà che perdurò parecchio tempo ancora, e d´inverno, la campana si ornava tutta di ghiaccioli ( di "Bromboli" come si usa dire in dialetto del luogo e di altre località Marchigiane) per cui la gente del luogo la battezzò la "Brombolona". Un giorno un certo castellano dei dintorni, il conte Primicilio, un guerriero che possedeva un castello con una torre campanaria, orfana di una campana propria, chiese in dono la "Brombolona" al conte di Gaifa, che rifiutò seccamente. Allora il Primicilo si rivolse al Duca d´Urbino, che sembra fosse appunto il prudente Federico, il quale a sua volta, non volendo scontentare nessuno dei due feudatari, suggeri' astutamente al conte Primicilio, che molte volte, se si vuole possedere qualcosa bisogna conquistarsela, e che chi è di questa idea di sicuro non si opporrà mai contro il conquistatore. Il conte di Primicilio, non stava nella pelle, per avere avuto un simile suggerimento da un'uomo cosi importante e blasonato, e in breve tempo, colse l´occasione, e sfruttando il grande frastuono causato da una brutta bufera, riusci' a assoldare un manipolo di uomini fidati, che fecero presto aa impossessarsi della mitica "Brombolona", che passò silenziosamente, senza dare un rintocco, dall´olmo del conte di Gaifa alla torre del castello del conte di Primicilio, e soltanto quando fù giorno, essa suonò a lungo, salutando la nuova alba e le genti dei dintorni che si meravigliarono nel risentire il bronzeo suono, giungere alle loro orecchie da un´altra direzione. Qualcuno pensò a quei rintocchi come espressione di piacere per la nuova e più dignitosa sede raggiunta dalla "Brombolona": < Din-don, din-don! ora si che sto benon! Din-don, din-don > Il conte di Gaifa, invece, infuriato non poco, corse dal duca di urbino a esporre le proprie lamentele per la beffa e il furto subito, e il Duca, furbo ed accorto ch´era, gli rispose che spesso chi rivuole le sue cose deve sapersele riprendere con lo stesso sistema, e magari con maggior furbizia, dell´avversario. Il conte di Gaifa però rimase deluso del trattamento piuttosto superficiale e disinteressato, e in cuor suo giurò vendetta contro il ladro, anche perchè ora al suo orecchio il suono della "Brombolona" giungeva dalla torre dell´avversario, come una presa in giro continua: Ma tra il dire e il fare c´è di mezzo il mare, perchè ora non si trattava di dare l´assalto a qualcosa incustodita anche se enorme, ma alla torre di un ben attrezzato castello, con tanto di arcieri di guardia, per cui i piani e i tentativi del conte di Gaifa non ebbero mai risultati positivi. Così la campana rimase sul mastio del castello del Primicilio ad annunciare liete e tristi novelle per lungo tempo, e delle sue vicende parlano i fantasiosi racconti dei vecchi del luogo. (Fonte: N. Leoni, Leggende Marchigiane, I quaderni della famiglia marchigiana, Senigallia 1962, pp.13-14).

12 commenti:

Galadriel ha detto...

Bella! Grazie Legolas. Ci insegna che le cose a noi preziose non dobbiamo lascarle incustodite, potrebbero portarcele via. Buona serata Legolas helda.

Legolas Helda ha detto...

E' proprio cosi! dovremmo difenderle e custodirle con più accortezza!
Lunga vita e prosperità galadriel helda.

Unknown ha detto...

Bel racconto Legolas...condivido appieno il pensiero di Galadriel...a presto!!
Dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Si, trovo alquanto gratificante riuscire a tirare fuori le verità ben celate detro ogni mito o leggenda che sia!
Mi chiedevo però una cosa: ma davvero risulta cosi proficuo ed efficace un comportamento "furbesco" alias disonesto( il Primicilo la campana la rubata in fin dei conti!!)a dispetto di un atteggiamento sincero ed onesto?
Mha?! che dite?
Lunga vita e prosperità dandelion helda.

Galadriel ha detto...

Carissimo Legolas si non premia la disonestà ma punisce l'incuria! La mia attenzione era in chi l'aveva lasciata al gelo, al vento, al sole preoccupandosi solo di vederla lì su di un albero. Le cose preziose vanno custodite e curate. Biuona serata legolas helda.
@Dandelion buona serata anche a te lieta di leggere i tuoi pensieri.

Legolas Helda ha detto...

Non avevo dubbi sulla tua bontà di pensiero galadriel finiarel!
ma io mi riferivo pittosto al comportamento disonesto del duca Primicilio e poi del duca d'Urbino che invec di rendersi garante di questa trattativa lascia che essa stessa venga archiviata con un bell'atto "furbesco" cosi da no "sporcarsi le mani"...sono d'accordo con te sul fatto che le cose preziose bisogna custodirle ed anche vegliare sù di esse , proprio come fece qul "ladro" del conte Primicilio...
Lunga vita e prosperità Galadriel finiarel!

Unknown ha detto...

Grazie Galadriel ...sereno week end a Te..
Legolas in questo racconto emerge anche un'altro particolare...il Duca di Urbino, che in tutto ciò si divertì a mettere i due contendenti uno contro l'altro. Quando avrebbe dovute mettere pace, proprio per la sua influenza. "Chi semina discordia, raccoglie zizzania"...purtroppo ce ne sono molti di questi "grand'uomini" che amministrano comuni e regioni, e non mi dilungo...
Complimenti Legolas , ottimo stimolo a riflessioni, che, come vedi sempre nascono dai tuoi post..a presto..
Dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Per poi proseguire in fine, ma non per questo meno imortante come aspetto, l'attegiamento quasi disinteressato dela "gente del luogo"!
La campanaapparteneva di certo da molto tempo al paesaggio che li contornava, era quasi come fosse un'arredo per la loro "dimora" quotidiana...cosa fanno quando odono il suono di quella campana dopo molto tempo dalla frana, provenire da tutt'altro luogo? si meravigliano soltanto, si stupiscono, credendo addirittura che la campana stessa sia felice( non ho ragione di credere il contrario!)di ritornare a suonare da "estranei". magari un loro intervento,un loro volerla nuovamente issata nel castello "proprio", avrebbe cambiato il corso della storia? Chissà...
Lunga vita e prosperità dadelion helda, è grazie per l'apprezzamento nei miei confronti!

Unknown ha detto...

....è per me un piacere seguirti...a presto..
Dandelìon

Legolas Helda ha detto...

Il piacere è tutto mio! Alla prossima.

Anonimo ha detto...

perdonate l'assenza dal vostro bellissimo blog!! ultimamente gli impegni sono diventati un pò troppi!!
come state?
un bacio e a presto!

Legolas Helda ha detto...

Che bello! la fenice che ci viene a fare visita!
Salute a te fenice cara, tutto sommato, considerando che siamo ancora vivi, posso dire che non c'è male!Scherzo...ma non troppo.
Sono in una fase di ulteriori mutamenti, sia materiali che spirituali, ma posso dirti che il peggio per mesembra essere alle spalle almeno per questa volta.
E tu? come stai?
A presto fenice finiarel.
Lunga vita e prosperità!

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