sabato 10 settembre 2011

La consacrazione della verità

Dopo ad  una cinquantina di giorni si sospensione per ferie, ritorno con l'appuntamento settimanale di "voglia di bene". Riprendiamo da QUI.


La consacrazione della verità
Il terzo strumento dell'autodisciplina, o tecnica della soluzione dei problemi, è la consacrazione della verità o realtà e sembrerebbe una cosa ovvia, infatti la verità è realtà, ciò che non è reale è falso. Se avremo una percezione errata del mondo, vorrà dire che la nostra mente è offuscata dalla falsità. Se ci prefissiamo una meta, in genere ne sappiamo la mappa. Se la mappa è accurata e fedele, raggiungeremo la meta, al contrario se la mappa è falsa ci perderemo .
Questo può sembrare ovvio, eppure è il cammino verso la verità è tutt'altro che facile. Innanzi tutto le mappe non le troviamo belle e pronte ma dobbiamo disegnarle ed aggiornarle e non è cosa semplice. Ma più ci sforzeremo di conoscere la verità e più ampie ed accurate saranno le nostre mappe. 

Molti tuttavia non vogliono fare fatica. Altri smettono appena usciti dall'adolescenza. Le loro mappe sono. . .
quindi piccole e appena abbozzate. La loro visione del mondo ristretta ed errata. Quasi tutti poi, raggiunta la mezza età, smettono di aggiornarle. Sono convinti che la loro mappa sia ormai completa e non si preoccupano di raccogliere altre informazioni.

Solo poche fortunati continuano fino alla morte ad esplorare il mistero della verità aggiornando in continuazione le loro mappe. Il maggior problema non è l'aggiornamento delle mappe ma la loro correzione. Il nostro punto di osservazione del mondo cambia di continuo e molto in fretta. Da bambini dipendiamo totalmente dagli altri, da adulti altri dipendono da noi. Uno povero vede diversamente il mondo da uno ricco.

 Cosa succede quando, dopo aver faticosamente tracciato una mappa accurata, nuove informazioni ci rivelano che non è più valida e va in buona parte rifatta? ( questa operazione peck la chiama “traslazione”) La fatica che questa operazione comporta ci spaventa ci sembra insopportabile e perciò il più delle volte ignoriamo queste informazioni. 

O addirittura le denunciamo come false, pericolose, eretiche, opera del demonio. Ci battiamo persino contro di esse e tentiamo di modificare il mondo per adeguarlo alla nostra visione della realtà. Piuttosto che tentare di correggere la propria mappa, l'uomo tenta di distruggere la nuova realtà, e purtroppo impegna, nel difendere la sua obsoleta visione del mondo, maggiori energie di quanto ne servirebbero per rivederla e aggiornarla.

Traslazione è il trasferimento nell'età adulta delle percezioni del mondo sviluppata nell'infanzia, che in genere è perfettamente adeguata alla nostra condizione infantile ma che è assolutamente inadeguata alla nostra condizione di adulti.. Peck sceglie come esempio il caso di un tecnico, separato dalla moglie della quale non gliene importava granché ma era disperato per i due figli ai quali era attaccatissimo. 
La prossima settimana parleremo di questa persona e delle sue mappe. Alla prossima dunque!

2 commenti:

Soffio ha detto...

Verità.... faccio un pò fatica a dire "verità" preferisco pensare che abbiamo una nostra verità, temporanea, che nel tempo successivo possiamo esplorare e ammettere. Ma é difficile anmche se spesso in fondo, magari proprio in fondo noi la nostra "verità" la sappiamo. Tu parli di un processo che in termin i junghiani si chiama individuazione. Ma probabilmente sono dialetti della stessa lingua, se la lingua non é biforcuta. Ciao.

Galadriel ha detto...

Si sono convinta più che mai che noi la nostra verità la sappiamo benissimo, spesso non vogliamo ammetterla per non affrontare la realtà e cambiare ciò che non ci piace. Ma la paura dei cambiamenti ci fa rigettare la verità in fondo e una vocina ci dice: "lascia stare le cose potrebbero peggiorare" e questa si che è una lingua biforcuta! Ciao e grazie per la visita.

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