lunedì 2 dicembre 2013

Due parole per i cinesi morti a Prato

Come non dire due parole a proposito del dramma della fabbrica Cinese di Prato Uomini e donne  senza una identità, costretti a lavorare come animali, ammassati in mezzo alle attrezzature, in scantinati fatiscenti. In mezzo alla sporcizia, vivono come topi, e se qualcuno muore o si ammala, sparisce così come è apparso alla macchina da cucire. Saviano nel suo libro "Sodoma e Gomorra" racconta come avvengono gli scambi fra i cinesi che muoiono e quelli che ne prendono l'identità.
Lavoro cinese

 Da anni ed anni la situazione è nota. Ho lavorato per 20 anni nella moda, e a Prato avevo molte aziende di tessuti dove mi rifornivo. Sono almeno 20 anni che i cinesi lavorano, come bestie, sotto agli occhi di tutte le istituzioni. Hanno chiuse parecchie ditte proprio per l'invasione cinese nella città di Prato. Ricordo che le "Iene" ci fecero un servizio. Ho visto filmati ed interviste su tutte le trasmissioni televisive, ed i Tg del mattino pomeriggio e sera. Porta a Porta - Ballaro'- Servizio pubblico- Piazza pulita- pomeriggio 5 - la vita in diretta. ecc. ecc. ecc. . .- e lo Stato?- I sindacati?- i Partiti'?- Le Istituzioni'? Come al solito, se ne parlerà per un po' poi  tutto ritornerà nei ranghi e si continuerà a lavorare in nero, a dispetto delle regole e dei lavoratori onesti che le rispettano. E' il solito costume Italiano.

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